In Piemonte è ufficiale la rottura tra M5s e Pd. I due partiti, quindi, alle prossime regionali correranno separati. Appendino al ‘Corriere della Sera’: “C’è stata una forzatura”.
Il campo largo non decolla. Nonostante in molte regioni si sta correndo insieme, il rapporto tra Pd e M5s continua ad essere molto conflittuale e in Piemonte i due partiti non si presenteranno insieme.
Una rottura che Chiara Appendino, ex sindaco di Torino ed esponente pentastellato, spiega nei dettagli in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Parole che svelano i motivi della decisione di non correre insieme e che respingono le accuse che vedevano lei come principale motivo della fine del rapporto tra i due partiti in Piemonte.
La Appendino respinge le accuse e sottolinea che da parte del Pd non sono arrivate le risposte che ci si attendeva. “Hanno deciso anche deciso di forzare la candidatura – spiega l’esponente pentastellato – il Piemonte è malato e il Pd non può assolutamente essere la cura“.
Da qui la scelta di non correre insieme almeno in questa regione. Ma l’ex sindaco di Torino sottolinea che si tratta di una decisione singola e che non riguarderà il resto delle amministrative: “Sono situazioni sicuramente differenti. Ogni territorio ha problematiche e opportunità diverse“. Per questo motivo le decisioni in futuro saranno prese sempre tramite il confronto con i partiti e non possiamo escludere a priori accordi.
Se i pentastellati non hanno intenzione di parlare con il Pd, da parte dei dem c’è la richiesta si sedersi ad un tavolo per parlare e trovare un accordo sul nome di Gianna Pentenero. “Non c’è dubbio che abbia avuto un peso il passaggio Appendino-Lorusso – spiega al Quotidiano Nazionale Chiara Gribaudo – ma noi non potevamo continuare ad aspettare considerando che mancano due mesi al voto“.
A differenza di quanto successo in Basilicata, quindi, in questo caso non assisteremo ad un passo indietro sul nome. In Piemonte Pd e M5s sono pronte a sfidarsi e questo potrebbe semplificare il lavoro del centrodestra.