Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuto il presidente della società di caffè più famosa in Italia, Giuseppe Lavazza
Un cognome, il suo, certamente importante ed uno dei più famosi ed apprezzati nel nostro Paese. D’altronde non potrebbe essere altrimenti visto che quando viene rivelata la parola “Lavazza” si pensa solamente ad una cosa: il caffè. Per tantissimi anni, infatti, la società è leader in Italia per quanto riguarda la produzione di caffè in tutto il mondo. Un nome, quindi, una garanzia. Lo sa bene Giuseppe Lavazza che, dallo scorso anno, è diventato il presidente della società che è stata fondata proprio dalla sua famiglia in passato.
Il suo sicuramente è un ruolo di responsabilità e di molto altro, ma soprattutto di gioia e piacere visto che ogni giorno che passa scopre nuovi fattori fondamentali. Non nasconde le sue emozioni nemmeno quando, ai microfoni del quotidiano “La Stampa”, parla dei suoi (quasi) continui viaggi in Etiopia. Non un Paese qualunque, ma proprio nel posto in cui si sente davvero a “casa”. Ovvero dove può sentire l’odore del caffè, nel vero senso della parola.
Giuseppe Lavazza: “Sinner? Lo conosciamo da tempo, non da ora”
Tanto è vero che, ne corso dell’intervista, ha rivelato di andare nei villaggi etiopi per uno solo scopo: ovvero quello di andare a cercare l’anima del caffè. Ogni anno che passa, infatti, lo trova e rimane decisamente incantato. Una tradizione, quella della famiglia Lavazza, che oramai dura da anni e che lui sta portando avanti con il massimo impegno. Una famiglia, quando era un bambino, che gli ha fatto vivere una vita quasi normale. Anche se c’è stato un episodio che ricorda benissimo.
“Ricordo che per un periodo per andare a scuola andavo con la scorta perché la mia famiglia ricevette minacce in un bigliettino. C’era stato anche un momento in cui si è pensato di andare via, ma alla fine rimanemmo”. Poi un altro aneddoto decisamente più piacevole: “Si era sparsa la voce che volevamo acquistare la squadra di calcio del Torino. Invece acquistammo una piccola percentuale, ma solo perché volevamo frequentare il circolo che era annesso alla sede sociale. La mia famiglia era granata, ma io sono tifoso della Juventus”.
Poi la conclusione su Jannik Sinner, l’italiano che ha stravolto il mondo del tennis ed anche testimonial della campagna Lavazza. In molti lo conoscono da qualche mese, ma loro lo avevano adocchiato già da tempo, ancor prima che diventasse famoso e che raccogliesse vittorie su vittorie “E’ con noi da tempo. Noi aiutiamo anche i “Carota Boys”, ovvero il gruppo più originale dei suoi fan che lo sostengono“.