Il presidente dell’Associazione russa per le pubbliche relazioni Minchenko non molla l’osso e nonostante si stiano accertando le situazioni su quanto accaduto a Mosca insiste sulla pista dei mandanti ucraini
Nessuna prova, nessuna certezza anzi c’è una rivendicazione con tanto di video dell’Isis e i quattro terroristi arrestati, anche qui con tanto di video diffuso su Telegram, eppure in Russia non mollano la presa e spingono ancora sulla pista legata a una possibile mano ucraina sull’attentato. Una fiammella che si tiene accesa e sulla quale ci si soffia sopra con fin troppa facilità, e non è una cosa da sottovalutare. Tutt’altro. “E perché non dovrebbe esserci dietro l’Ucraina?“, la domanda che si fa in Russia da giorni, nonostante ci siano prove e situazioni diverse. E a porre questa domanda è Evgenij Minchenko, Presidente dell’Associazione russa per le pubbliche relazioni, direttore del Centro di ricerche internazionali dell’università presso il ministero degli Esteri russo e docente. Insomma, non proprio un personaggio da sottovalutare.
Al Cremlino è considerato molto ed è uno di quelli che partecipa alla cosiddetta propaganda, quindi è uno che se parla in questo modo è da ascoltare, e anche con molta attenzione. “Non sappiamo chi siano i mandanti, ma le dichiarazioni da parte di militari e funzionari dei servizi segreti ucraini, che volevano far sentire al maggior numero possibile di cittadini russi, sulla pelle della gente russa, tutte le tribolazioni di questa guerra“, le parole di uno dei guru della propaganda russa.
Per Evgenij Minchenko non ci sono prove della possibilità che Zelensky e soci abbiano architettato una cosa del genere e da un lato mette anche apprensione che in Russia pensano a questa eventualità e se cercano di metterla in ogni discorso, vuol dire che si sta lavorando tanto in questa direzione. “Quel che ha fatto l’Ucraina fino adesso, calza a pennello con questa logica“, insiste uno degli ingegneri della propaganda russa.
E ancora non si dà per vinto quasi volesse convincere l’occidente di questa situazione, come se ci si sta preparando a questa pista che, mano mano, diventi sempre più concreta, quasi si arrabbia quando viene messa in dubbio questa possibilità: “Non vedo dove sia lo scandalo nel sospettare di Kiev“, dice Minchenko. E continua anche nel considerare un vantaggio per Kiev e per l’Ucraina: “Da anni uccidono civili nelle strade di Donetsk, praticamente ogni giorno. Qualcuno forse se n’è mai scandalizzato? Ditemi se la vostra premier Meloni si è mai pronunciata a proposito delle vittime civili russe a Donetsk….“