Eâ atteso il provvedimento del giudice Mastrandrea che ha passato un intero giorno per studiare la situazione
Eâ il giorno del giudizio. Della decisione del giudice sportivo sul caso tra Acerbi e Juan Jesus. Il difensore dellâInter, secondo il giocatore del Napoli, avrebbe riferito a lui delle frasi razziste durante la gara di campionato ed è scoppiato il caso. Una polemica che è montata ora dopo ora, soprattutto, sempre a sentire Juan Jesus dopo quanto dichiarato il giorno dopo da Acerbi, anche perchĂŠ per il partenopeo âla questione era finita in campoâ, poi però lâinterista ha fatto dichiarazioni che hanno rimescolato tutto. I due sono stati convocati dalla Procura della Federcalcio e hanno parlato con il procuratore ChinĂŠ in video-conferenza. Entrambi, davanti al procuratore, non hanno fatto mezzo passo indietro rispetto alle loro dichiarazioni.
Il brasiliano del Napoli, che ha sofferto per questa situazione che si è venuta a creare, una volta davanti al procuratore federale ha confermato quanto detto sui social e in tv di aver ricevuto un insulto razzista, ribadendo quanto aveva detto in un duro post su Instagram:âAcerbi mi ha detto âvai via nero, sei solo un negroâ. In seguito alla mia protesta con lâarbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: âPer me negro è un insulto come un altroââ.
Da parte sua il difensore nerazzurro, collegato da remoto pure lui, ma avendo accanto lâAd Beppe Marotta e il legale del club Angelo Capellini, ha ribadito e confermato a Chinè la sua versione, ovvero quella stessa data in Nazionale, poi ai cronisti appena rientrato da Roma a Milano, infine alla dirigenza dellâInter: âNon ho mai pronunciato frasi razziste, Juan Jesus mi ha fraintesoâ. Da quello che si viene a sapere, il centrale nerazzurro anche davanti a ChinĂŠ avrebbe ribadito di aver usato il termine âneroâ, ma non certo in modo razzista e dispregiativo. Ora tutto è nelle mani di Mastrandrea che valuterĂ anche il materiale che gli ha inviato il procuratore federale incluse le valutazioni fatte sul video e sullâaudio, quelle tra Acerbi e Juan Jesus, ma anche le comunicazioni tra lâarbitro La Penna e la sala Var).
Se ci fosse la prova della matrice razzista delle parole di Acerbi non ci sarebbero dubbi su quello che poteva decidere il Giudice sportivo che avrebbe potuto applicare la squalifica previste dallâart. 28 del Codice di Giustizia Sportiva, ovvero 10 giornate, ma non sembra essere questo il caso. O quanto meno il giudice potrebbe non andare in questa direzione, se non altro perchĂŠ non ci sono prove ed è la parola di uno contro lâaltro, senza alcun testimone diretto. Una situazione assurda. A questo punto Mastrandrea potrebbe pensare allâart. 39, quello che parla della condotta gravemente antisportiva che prevede una sanzione piĂš ridotta, potrebbero essere due giornate ma aggiungerci delle aggravanti per arrivare ad un totale di 4-5 giornate in tutto. Se Acerbi venisse squalificato con una stangata e con la macchia del ârazzistaâ rischierebbe di venir allontanato dal club, nonostante ci sia un contratto che lo leghi per un altro anno con opzione che potrebbe arrivare fino al 2026, ma lâInter non approverebbe e con rammarico romperebbe il contratto.