“Ma, io credo che i fatti si commentino da soli. Quando si parla di mafia, si parla anche di comportamenti, e quindi anche i comportamenti possono condizionare la cultura mafiosa”. In esclusiva a Notizie.com, parla dell’inchiesta di Bari, il deputato di Forza Italia e vice presidente della Commissione Antimafia, Mauro D’Attis
“Dovrebbe essere una riflessione condivisa da tutti , qua non c’entra niente essere garantisti o meno. Quindi attenzione!”. Ci risponde così al telefono il deputato di Forza Italia e vice presidente della Commissione Antimafia Mauro D’Attis, a proposito della controversa inchiesta di Bari, e soprattutto delle parole del racconto del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che 18 anni fa avrebbe, insieme al sindaco Decaro, fatto visita alla parente di un boss cittadino.
Un racconto la cui versione dello stesso Emiliano è cambiata più volte, compresa quella registrata ai microfoni del TG1 e che non troverebbe conferma nei ricordi del sindaco di Bari. Insomma, un papocchio politico non da poco. Col centrodestra che ha infilato nelle ultime 48 ore una sequenza di dichiarazioni tese alla “chiarezza” da una parte, ma dall’altra all’accusa, neanche troppo velata, del silenzio assordante della segretaria Pd Schlein. Attesa oggi, anche su questo tema, una segreteria al Nazareno.
“Quelle di Emiliano sono tre versioni diverse una, una quarta l’ho letta anche oggi su un giornale e ho visto le immagini… Credo che che questa storia, diciamo non abbia convinto me, ma credo non abbia convinto la maggior parte degli italiani. Perché ho visto che questo fatto è diventato un caso nazionale”. Ha proseguito ancora il deputato al telefono con noi. Decaro ed Emiliano devono essere ascoltati dalla Commissione antimafia? Chiediamo, e quale potrebbe essere l’iter? “Di questa cosa ne tratterà l’Ufficio di Presidenza come abbiamo sempre fatto. Non c’è un iter tecnico, c’è la decisione dell’ufficio di presidenza di affrontare il tema del caso Bari, che consegue alla richiesta fatta all’unanimità nell’Ufficio di Presidenza da tutti i gruppi di acquisire gli atti all’indomani dell’inchiesta. Una volta definita la decisione di affrontare il caso Bari, si decidono ovviamente le audizioni da fare e le azioni eventualmente da intraprendere. L’ufficio di Presidenza in quell’occasione valuterà anche chi audire”.
Dunque come ha riconosciuto anche lo stesso vice presidente della Commissione Antimafia, la vicenda (al di là dell’inchiesta giudiziaria) è anche e soprattutto un affare nazionale e politico. Il Pd al caso Decaro, replica con la richiesta insistente di dimissioni della ministra Santanchè. Le due cose stanno sullo stesso piano? “Io credo che siano due cose diverse, perché nel primo parliamo di aspetti che riguardano la mafia, mentre nella vicenda Santanchè parliamo diciamo di reati di natura diversa”. Tutt’altro, come dicevamo già, il tono accusatorio osservato dalla destra in queste ore. Da Giovanni Donzelli e Tommaso Foti, rispettivamente responsabile organizzativo e deputato di Fratelli D’Italia il primo, capogruppo dei deputati del partito di Giorgia Meloni alla Camera il secondo, sono arrivate parole forti e dichiarazioni nette.