“Mo’ è venuto Michele Emiliano, mo’! Al lavoro mi venne a trovare… mi abbracciò e mi baciò”.
Sono le parole di Gaetano Strisciuglio, figlio di Franco, storico reggente del clan barese, indagato nell’inchiesta sul presunto voto di scambio politico-mafioso che ha portato ai 130 arresti a Bari, quindi all’arrivo della commissione d’accesso al Comune per volere del Viminale.
L’intercettazione è riportata nell’ordinanza di custodia cautelare e viene ripresa da La Verità. Strisciuglio avrebbe promesso voti a Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale e marito di Maria Carmen Lorusso, eletta nel centrodestra e poi passata al centrosinistra a sostegno del sindaco Decaro.
Strisciuglio è al telefono con Michele Nacci, il secondo dei non eletti nella lista Di Rella sindaco nel 2019. Secondo gli inquirenti, il rampollo del gruppo criminale, si sarebbe impegnato in due quartieri controllati dal clan, San Paolo e San Girolamo, per trovare voti “in cambio di denaro e altre utilità”.
Tra le altre utilità ci sarebbe anche “la promessa di una sistemazione lavorativa” per la madre. Nacci invece, per “la sua stabilizzazione lavorativa”. Per lui spingeva, sempre stando alle carte riportate da La Verità, anche un altro indagato, Mirko Massari, tra gli elettori di Lorusso, che veniva ripagato con buoni spesa e buoni benzina. Proprio Massari in un’intercettazione con Olivieri ricorda che “Emiliano noi l’abbiamo portato al Cep”.
Il Cep è l’acronimo di Centro di edilizia popolare, il quartiere San Paolo. Mentre la visita a casa della sorella del boss Capriati di cui ha parlato Michele Emiliano sul palco della manifestazione a sostegno del sindaco Decaro, è stata smentita dalla diretta interessata, Emanuela Capriati, non è lo stesso con Strisciuglio.
Quest’ultimo infatti, racconta a Michele Nacci di un presunto abbocamento con il governatore della Regione Puglia: “Andava cercando me… trovando una cosa”.