Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia spiega il suo pensiero su quanto è accaduto tra il Governatore della Puglia e il Sindado di Bari
Una querelle infinita che non si sfilaccia e si smonta mai. Anzi non fa che lievitare, la polemica sulla ormai famose frasi di Michele Emiliano che insieme al Sindaco Decaro anni fa andò a incontrare la sorella di un boss, poi la retromarcia del Governatore e tutto è divampato all’improvviso. Da destra a sinistra c’è un botta e risposta che non si ferma, con i primi che accusano i secondi di non dire nulla o quanto non abbastanza. In questa situazione si inserisce Tommaso Foti, presidente del gruppo di Fdi alla Camera, che punta su un aspetto che pochi hanno sottolineato e che fa riflettere parecchio: “Quello che sconvolge di questa storia è che siamo arrivati all’ottava versione“.
Non capisce Foti il motivo di tutti questi avanti e indietro, anche di alcuni silenzi e di alcune prese di posizione della sinistra che non replica come dovrebbe o quanto non come ha fatto in passato con situazioni analoghe con persone di destra. E quello che stenta a comprendere il presidente del gruppo di Fdi è che “non parliamo di versioni rese da giovani e inesperti amministratori”, fa notare Foti che poi, sornione aggiunge: “Qui c’è una storia che va avanti da giorni con versioni datate. È un minuetto tra i due. “Io c’ero”, “non c’ero”, “non c’è stata la passeggiata”. Al Tg1 il governatore dice che “non ricorda un fatto di 18 anni fa”.
Tommaso Foti se la prende anche per quanto è successo dopo quello che aveva deciso di fare il ministro dell’Interno, soprattutto perché era quasi un atto dovuto quanto aveva rivelato Emiliano che è resta un personaggio importante delle Istituzioni: “Si è sbagliato totalmente a protestare contro un atto del ministro Piantedosi, con un esito mai scontato e mai prodromico allo scioglimento del consiglio comunale“.
E poi se la prende anche con il segretario del Pd Elly Schlein che su questa situazione Emiliano-Decaro non è stata così netta come in altre vicende dove ci sono stati casi anche di personaggi legati al centrodestra, si aspettava una presa di posizione diversa e più equa, invece nulla: “Non condivido i silenzi più che le parole della Schlein, perché bisognerebbe avere il coraggio – davanti ad un errore dei suoi di un fatto – di dire “hanno fatto un cazzata”…“. E invece niente di tutto questo.