Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuto il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri
Nicola Gratteri non le manda assolutamente a dire. Altro che battute, le sue sono delle vere e proprie frecciatine. Il capo procuratore di Napoli ha le idee fin troppo chiare e manda una chiara risposta al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Uno degli argomenti affrontati nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa” non può altro che essere quella relativa ai test psico-attitudinali per i magistrati. Una sfida accettata ma che, allo stesso tempo, vuole rivolgere anche al mondo della politica.
In particolar modo per chi governa. Non solo, ci aggiunge anche: “Mettiamoci anche i test per alcol e droga“. Non si reputa scandalizzato, ma sorpreso per questi test. Sia per il merito del provvedimento sia per le modalità. Due fattori che reputa assolutamente incostituzionali. Non accetta assolutamente che i problemi della giustizia vengano addebitati ai magistrati. Respinge anche le affermazioni di chi rivela che tutti i magistrati vogliano mettersi la toga (come disse in passato l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi).
Test, Gratteri: “Facciamoli per tutti e non solo per i magistrati”
Test per tutti quindi: magistrati, medici, tecnici pubblici o incaricati dalle stazioni appaltanti per valutare complessi progetti ingegneristici, per chi ricopre cariche pubbliche ed anche per chi governa. Il nuovo fascicolo del magistrato lo preoccupa e non poco. Una pagella che la reputa assolutamente sbagliata. Il motivo di questa sua disapprovazione? “Si basa su fattori che esulano dalla bravura del magistrato sottoposto a valutazione. Nel fascicolo vengono inseriti provvedimenti e tutti gli atti in maniera indistinta. Ma chi le pensa queste riforme, ma che senso ha tutto questo?“.
Poi ha continuato dicendo: “L’effetto di queste riforme è un sostanziale peggioramento dell’efficienza del sistema giustizia. In Italia ci sono troppe cause e pochi magistrati. Nessuno di questi problemi si vuole affrontare seriamente. Si agisce esattamente all’opposto. A complicare il quadro il fascicolo penale che invece di analizzare i processi rallenta il lavoro“. Gratteri afferma che l’impossibilità di usare le intercettazioni in fascicoli inciderà parecchio, tanto da incrementare la giustizia di classe.
In conclusione rivela che sia molto difficile colmare l’abrogazione dell’abuso di ufficio. Alla domanda sulla separazione delle carriere non ha alcun dubbio: “Le carriere unificate arricchiscono professionalmente i magistrati e salvaguardano la cultura della giurisdizione“.