“Come opposizioni possiamo, come dal primo istante, continuare a mantenere alta l’attenzione su Ilaria Salis. Ieri eravamo in 6 parlamentari a Budapest in aula al processo. Grande assente il Governo. La riporti in Italia”. Così la senatrice Ilaria Cucchi in esclusiva a Notizie.com
“Stiamo valutando di presentare un esposto in Italia e anche in Ungheria per le minacce subite dal gruppo di amici di Zolta’n To’th, la militante di estrema destra parte offesa nel processo “.
A dirlo all’AGI l’avvocato Eugenio Losco, legale italiano di Ilaria Salis assieme al collega Mauro Straini, che ieri, all’ingresso nell’aula del processo alla donna detenuta a Budapest, sono stati avvicinati da alcune persone identificate come “estremisti di destra”. Con loro c’era anche ‘Zerocalcare’. “Hanno detto che ci avrebbero spaccato la faccia – racconta Losco – mentre scattavano foto e ci facevano un video. Non e’ stata certamente una cosa piacevole e pensiamo di tutelarci considerando anche che torneremo in Ungheria”.
Il 24 maggio si svolgera’ una nuova udienza per la 39enne insegnante milanese in carcere da 13 mesi con l’accusa di avere aggredito tre esponenti di estrema destra. “Prima di allora abbiamo intenzione di depositare il ricorso alla Corte Europea sulle condizioni di detenzione di Ilaria e il trattamento con catene e manette in aula – aggiunge -. Anche se l’Ungheria e’ gia’ stata condannata per questo piu’ volte e se n’e’ fregata. Faremo un ricorso d’urgenza, la tempistica e’ di tre mesi per avere una pronuncia”. Nella prossima udienza e’ in programma l’ascolto di Zolta’n To’th e di due passanti chiamati come testimoni. Insomma la vicenda processuale e detentiva di Ilaria Salis, continua ad essere lunga, difficile, controversa e a tratti disumana. “Le circostanze non sono cambiate” e “13 mesi di carcere non sono poi tanti”. Si sono infatti infrante contro queste due frasi pronunciate dal giudice Jozsef Sòs le speranze della giovane donna di uscire dal carcere dove è reclusa dal febbraio del 2023 per attendere l’esito del suo processo ai domiciliari in Ungheria. La decisione della giustizia ungherese non ha fatto dunque nessuno sconto all’attivista italiana, accusata di due aggressioni nei confronti di militanti di estrema destra e di far parte di un’associazione criminale.
Sono state valutate troppo pesanti le imputazioni per concederle i domiciliari, anche con il braccialetto elettronico, e per cambiare il suo status di detenuta pericolosa. Trasferita con manette e catene alle caviglie ancora una volta, tenuta da un’agente con un’altra catena, come un guinzaglio. “A questo punto dovrò fare una chiamata al Quirinale per cercare di avere una mano dal presidente della Repubblica” Così Roberto Salis, intervistato ieri sera a Piazza pulita su La7. “Non so più cosa farne degli appelli al governo italiano”. A Budapest, ad attendere l’esito dell’udienza, c’erano oltre 50 giornalisti italiani e 6 parlamentari delle opposizioni. C’era anche la senatrice Ilaria Cucchi di AVS, che Notizie.com ha sentito questa mattina al telefono.
“Questa vicenda l’ho seguita dal principio, e torno da Budapest con tanta amarezza. Ci si aspettava i domiciliari in Ungheria, ma come sappiamo tutti, ad Ilaria Salis non sono stati concessi. L’idea, la forte sensazione, è che la si voglia trattenere in carcere ancora a lungo…Le parole pronunciate ieri dal pm non lasciano spazio ad interpretazioni! Chi ha sempre seguito questo caso, ha un’idea precisa di come stiano i fatti. E il nostro Governo non ha fatto niente e non lo dico perchè cerco la polemica politica. Gli strumenti per pretendere dall’Ungheria di Orban che Ilaria Salis potesse scontare i domiciliari nel nostro Paese, c’erano ma evidentemente non sono stati usati. Il ministro Tajani ha detto che non occorre politicizzare il processo? Non saprei cosa rispondere al vicepremier…”
“Ma ci rendiamo conto – prosegue ancora Ilaria Cucchi – quale condizione disumana vive questa donna che rischia una pena smisurata, e che ieri è stata tradotta in aula ancora una volta in catene? L’Italia non può continuare a fare finta di nulla. Ieri a Budapest al processo eravamo 6 parlamentari in rappresentanza delle opposizioni. Noi possiamo soltanto continuare a mantenere alta l’attenzione sul suo caso. Ieri al processo il grande assente era il Governo. Ora deve riportarla in Italia”.
“È una vicenda politica perché l’Ungheria sta violando lo stato di diritto. Credo che il governo non sia riuscito a risolvere la questione e a questo punto la soluzione è rivolgersi alla Commissione europea con un ultimatum a Orban, dove o si rispettano le garanzie sullo stato di diritto “o si sospendono i finanziamenti europei. Questo dovrebbe fare il governo. Si deve agire in sede europea”. Queste invece le parole del leader di Azione, Carlo Calenda, a SkyTg24. “Abbiamo tutti gli strumenti di pressione nei confronti dell’Ungheria, ma ci vuole grande autorevolezza e crederci”, ha aggiunto per poi chiudere, Candidare Ilaria Salis “sarebbe una cosa sbagliata. Le candidature europee di devono fare sulla base di competenze. Lei ha tutto il diritto ad avere condizioni umane di detenzione e un processo giusto, ma non penso che abbia i requisiti e le capacità per fare la parlamentare europea”.