Claudio Bertolotti, ricercatore Ispi, in esclusiva ai nostri microfoni: “Gli F16 potrebbero diventare obiettivi solo in un caso”.
“Colpiremo gli F16 ovunque si trovano“. Così Putin nelle scorse ore durante un incontro con i piloti militari nella regione di Kver. Le parole del presidente russo hanno aperto un vero e proprio dibattito a livello internazionale. E noi in esclusiva ne abbiamo parlato con Claudio Bertolotti, ricercatore Ispi.
Dottor Bertolotti, Putin ha dichiarato di poter attaccare gli F16 della Nato. Come possiamo interpretare le sue parole?
“Come mera propaganda rivolta all’opinione pubblica interna. Se gli F16 fossero utilizzati da Kiev e in Ucraina diventerebbero ufficialmente degli obiettivi. E’ impossibile, invece, che vengano utilizzati partendo dalla base Nato per operare in Ucraina. E’ comunque un segnale molto forte quello dato da Putin“.
Quindi possiamo dire gli F16 potrebbero essere utilizzati solo se utilizzati direttamente dall’Ucraina?
“Sì, soltanto nel caso che fossero utilizzati da Kiev e nello spazio aereo ucraino“.
Putin subito dopo l’attentato in Russia ha attaccato l’Ucraina. C’è un collegamento da quanto successo a Mosca e queste parole?
“Per prima cosa bisogna dire che l’attacco terroristico è stato associato all’Ucraina anche se non ci sono prove. Poi in questi due anni è tutto collegato al conflitto perché qualunque aspetto della vita politica russa attuale è legato allo sforzo militare in Ucraina. Putin, quindi, sfrutta ogni opportunità per giustificare una operazione militare che con il tempo è diventata una vera e propria guerra”.
