Il quotidiano Libero è venuto in possesso di alcuni documenti che serviranno per misurare i nuovi magistrati. E le polemiche non mancano
Test per i nuovi magistrati. Il Governo tira diritto e va avanti. Ecco, secondo il quotidiano Libero che ha ottenuto di dare una sbirciata al famoso Minnesota i quiz che il governo Meloni su spinta del ministro Nordio intende portare avanti, forse con qualche modifica, per scegliere i i futuri magistrati. Ci sono tante cose all’interno di questi quiz che, c’è da dirlo, sono stati stilati nel 1942, e questa è una cosa che pochi prendono in considerazione, tanto che va nel privato chiedendo i rapporti con i genitori, abitudini sessuali e anche nelle frustrazioni.
Dal 1942 si passerà direttamente al 2026 e per poter diventare un magistrato si dovrà sostenere, a parte le classiche domande, anche un test importante e piuttosto grande per avere accesso alla carriera giudiziaria. Le modifiche ci saranno ma verranno ancora inserite e decise. Il questionario dovrebbe avere circa 567 domande con una risposta secca con l’aspirante giudice che dovrò rispondere con “vero” o “falso” .
Si chiama test Minnesota perché prende il nome dall’omonima Università statunitense che stilò per prima la pubblicazione proprio nel 1942. Le domande sono tante e alcune di queste sono anche piuttosto particolari, soprattutto alcune. C’è da dire che è anche un modo che adatta il test al candidato e cerca di capire se le risposte che vengono date dai futuri e aspiranti magistrati “siano coerenti e i risultati possono essere considerati attendibili“.
Ad ogni modo se dal 2026 che ci sia o meno la possibilità di usufruire del Minnesota, questo tipo di test non è che interessi tanto l’Associazione nazionale magistrati che alla prossima e imminente riunione, ovvero il Comitato direttivo centrale per il 6 e 7 aprile, si viene a sapere che “valuterà eventuali iniziative di mobilitazione contro i test psico attitudinali che il governo ha introdotto per accedere alla professione”. E allo stato attuale questo tema fa parte dell’ordine del giorno della riunione dei magistrati. Si vedrà se i magistrati andranno avanti nella loro strada.