I test psicoattitudinali sono ormai pronti a diventare realtà. Il ministro Nordio in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ spiega il perché di questa decisione.
Il ministro Nordio in un’intervista al Corriere della Sera si sofferma su diversi temi. Per prima cosa esprime la propria vicinanza alla famiglia di Ilaria Salis dopo la conferma del carcere e ribadito la volontà del governo per cercare di mitigare le condizioni di detenzione.
Il ministro poi si sofferma sui test psicoattitudinali alle toghe ribadendo che si tratta di esami che servono “per giudicare idonei i magistrati. L’iniziativa è partita dalle commissioni di Giustizia che hanno invitato il governo ad introdurlo entro il 30 marzo, termine stabilito dalla legge delega. Il testo che poi noi abbiamo elaborato è stato approvato anche in Cdm“. Nessun passo indietro, quindi, da parte del governo, che ha intenzione di andare fino in fondo sulla questione dei test.
Chi ha spinto molto per avere questi test è Giulia Bongiorno. Intercettata dai microfoni de La Repubblica, il presidente della commissione Giustizia al Senato ricorda che si tratta di “esami utili ad evitare danni“. Per l’esponente della Lega l’esercizio di un magistrato incide profondamente sui diritti e la vita di chi viene giudicato e per questo motivo è necessario effettuare questo test.
La Bongiorno ricorda pure che i test “riguardano le nuove toghe e io li ho sempre inseriti in un discorso molto più ampio. Il concorso per le toghe è inadeguato visto che non ha senso diventare giudice solo imparando a memoria i codici o la giurisprudenza. Come non condivido la scelta di fare il tirocinio dopo il concorso“.
Chi boccia i test, invece, è Bruti Liberati. In un’intervista rilasciata a Domani, l’ex procuratore capo di Milano parla di “esami inutili e la scelta del governo di posticipare tutto al 2026 mostra che anche il governo non crede molto a questo provvedimento“. Inoltre, il magistrato ricorda che l’equilibrio può essere valutato solo sul campo e non attraverso dei test.