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Cronaca

Due anni da Bucha, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Zelensky ha problemi di reclutamento, Russia più forte”

Published by
Giovanna Sorrentino

La città di Bucha è diventata un simbolo della resistenza all’inizio della guerra in Ucraina. 

Quando i russi si ritirarono vennero fuori orrori commessi sulle 509 vittime civili e ancora oggi le autorità stanno lavorando per identificare i dispersi.

Com’è la situazione in Ucraina a due anni da quel massacro? Lo abbiamo chiesto a Claudio Bertolotti, ricercatore Ispi.

Due anni da Bucha, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Zelensky ha problemi di reclutamento, la Russia è più forte” (Ansa Foto) – notizie.com

Dottore, cosa è cambiato dal massacro di Bucha?
Molto poco, non sta succedendo niente. A due anni da quell’evento, il fronte non è cambiato. Si è spostato di poco con azioni offensive e controffensive, ma a livello operativo non c’è stato nessuno stravolgimento di fronte e dinamiche, se non nel fatto che l’Ucraina oggi è più debole e che la Russia è rimasta forte. In termini di numeri e capacità militare, Kiev ha perso buona parte degli aiuti occidentali dopo la controffensiva militare della tarda primavera scorsa e non c’è stato un ricambio in equipaggiamenti. Anche perché il Congresso Usa ha congelato l’ultima trance di aiuti, 60 miliardi di dollari”.

Massacro di Bucha (Ansa Foto) – notizie.com

C’è qualcosa che potrebbe cambiare?
Sono cambiati anche gli ucraini ed è un problema per Zelensky. All’inizio i cittadini erano convinti di condurre questa guerra di resistenza, oggi sembrano esserlo meno. Zelensky starebbe facendo molta resistenza per una mobilitazione di leva che dovrebbe portare a reclutare più giovani disponibili per il fronte. Reclutamento che non viene annunciato perché si rischia che ci sia più di un milione di renitenti alla leva: giovani che sono andati all’estero e non intendono rientrare e altri che si stanno nascondendo per evitare di essere coinvolti nella guerra. Dal fronte opposto, Putin ha appena firmato la periodica chiamata alle armi, che dovrebbe portare sul fronte ulteriori 150mila soldati entro un paio di mesi”.

La Russia sta preparando la documentazione per citare il governo ucraino in giudizio davanti a Corti internazionali, con l’accusa di coinvolgimento in fatti di terrorismo. Che ne pensa?
Lascia il tempo che trova sul piano delle relazioni internazionali. Chiunque in Occidente può capire che si tratta di una narrazione di guerra e che il coinvolgimento di Kiev in episodi di terrorismo è inverosimile. Ma è estremamente rilevante sul piano della politica interna. Putin si rivolge alla sua opinione pubblica per cercare di cancellare l’errore nel non essere riusciti a prevenire il terrorismo, mettendo in evidenza di aver capito chi è il responsabile”.

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Giovanna Sorrentino