Nuova udienza nel processo contro Alessandro Impagnatiello per la morte di Giulia Tramontano. In aula i medici legali che hanno effettuato l’autopsia sul corpo della giovane.
Prosegue il processo contro Alessandro Impagnatiello, l’uomo accusato di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano. Come riportato dall’Adnkronos, in aula oggi era presente i dei medici legali. Il professionista nella sua testimonianza ha raccontato come è morta la giovane.
“Giulia è morta per una emorragia e questa ha portato anche al decesso del feto – ha precisato il medico legale – sul corpo non era presente alcun tipo di lesione autoprodotta oppure tentativo di difesa. L’orario del decesso? Difficile dirlo“. Per l’esperto Giulia potrebbe essere stata colpita alle spalle da Impagnatiello e per questo motivo non sarebbe stata in grado di reagire al tentativo di accoltellamento.
Giulia Tramontano avvelenata per due mesi
In aula presente anche il tossicologo che ha effettuato alcuni approfondimenti sul corpo di Giulia. L’esperto ha confermato quanto detto anche negli scorsi mesi: sia la vittima che il feto sono stati avvelenati per oltre due mesi. “E’ impossibile dire quando è iniziata la somministrazione del Bromadiolone – ha spiegato ancora Mauro Minoli – ma nel capello era presente e, quindi, possiamo dire che negli ultimi 60 giorni è avvenuta“. Le dosi sono aumentate nell’ultimo mese prima dell’omicidio.
Infine, il quarto medico legale ha raccontato anche la presenza sui vestiti di benzina, alcol e acetone. Prodotti utilizzati per dare fuoco al corpo di Giulia subito dopo la morte.
Prossimo appuntamento l’11 aprile
La strada per la sentenza della Corte d’Assise di Milano è ancora lunga. Il prossimo appuntamento del processo, nel quale Impagnatiello rischia l’ergastolo, è in programma l’11 aprile. In quel giorno in aula saranno presenti i testimoni dell’accusa. Dichiarazioni che rappresentano un passaggio fondamentale in questo percorso giudiziario che si concluderà nei prossimi mesi..