I super droni ucraini possono cambiare le sorti della guerra? Nel mirino le basi artiche di Putin

L’Ucraina prova a cambiare il volto della propria guerra puntando sui droni per indebolire la Russia colpendo le sue basi

La guerra tra Russia e Ucraina prosegue imperterrita. La pace tra le due nazioni sembra un miraggio lontano, a tratti irraggiungibile. Ogni giorno sotto i bombardamenti e i colpi di proiettile muoiono centinaia di persone innocenti, civili che si trovano tra un fuoco incrociato, frutto della follia umana. Si sviluppano in continuazione nuove tecniche o mezzi per trarre in inganno o colpire gli eserciti avversari. Nulla che lasci pensare a un possibile avvicinamento politico, a una tregua, magari per permette a chi è solo vittima e non carnefice di tornare a respirare. Tutto il contrario, l’aria opprimente sarà continua e costante, a meno di improvvisi capovolgimenti.

I super droni ucraini possono cambiare le sorti della guerra? Nel mirino le basi artiche di Putin
Drone della guardia costiera (Ansa Foto) – Notizie.com

Proprio in tal senso, l’Ucraina è a caccia di nuovi metodi per sorprendere il nemico russo. Dopo aver abbassato l’età minima per la chiamata alle armi a 25 anni, così da aumentare il numero di soldati nelle truppe, Zelensky ha deciso di affidarsi ai droni. Questa tecnologia, nuova nel mondo della guerra, si è rivelata fondamentale per l’esercito ucraino. Questi sono in grado di coprire una distanza superiore ai 2.000 chilometri per raggiungere obiettivi prestabiliti. Secondo quanto riportano svariati media, tra questi vi sarebbero anche le basi artiche di Putin e alcune fabbriche, rallentando la loro produzione.

Droni modificati

Proprio la scorsa settimana due droni hanno attaccato un’industria dove i russi producono droni d’attacco Shahed. Un tentativo di limitare il loro contrattacco, mantenendo un piccolo vantaggio sul nemico. Un altro attacco, invece, ha colpito una delle più grandi raffinerie di petrolio russe in Tatarstan, situata a 1.300 chilometri dal fronte. Secondo il quotidiano tedesco ‘Bild’ si trattava solo di un assaggio. L’Ucraina sarebbe pronta ad aumentare la propria produzione e, in assenza di missili a medio-lungo raggio, avrebbe deciso di puntare tutto sui droni modificati e destinati a lunghissime distanze. Basti pensare che mediamente questi – privi di ritocchi – possono arrivare a un massimo di 800 chilometri. Soglia più che superata.

I droni da combattimento
Aerei da guerra italiani (Ansa Foto) – Notizie.com

L’intenzione sarebbe quella di prendere di mira anche le circa 80 basi dell’esercito russo nella regione artica di Murmansk. In queste sono situati anche un gran numero di bombardieri strategici usati ripetutamente dalla Russia. Stando a quanto riporta il Ministero della Difesa di Putin questo assalto tecnologico sarebbe iniziato da tempo: “Nella notte tra giovedì e venerdì sono stati sventati diversi tentativi da parte di Kiev di effettuare attacchi terroristici con droni“. Si parla addirittura di 53 droni ucraini, 44 dei quali abbattuti. Numeri, chiaramente, che necessitano di conferma ma che intanto fanno rendere l’idea su come questo conflitto sta cambiando nel tempo.

Gestione cookie