Anche nel weekend appena passato si sono registrate temperature al di sopra della norma in tutta Italia.
Siamo ad aprile, ma il clima è decisamente estivo e questo è motivo di preoccupazione in vista dell’estate, che si preannuncia difficile in termini di siccità. Le temperature sono più alte in tutta Europa e anche oggi, lunedì 8 aprile, il tempo è stabile con caldo sopra la media. La Sardegna che tocca addirittura punte di 30 gradi.
Da stasera la situazione dovrebbe tornare alla normalità, con un clima più adatto al periodo, ma non in tutta Italia.
Ne abbiamo parlato con Mattia Gussoni, meteorologo de IlMeteo.it.
Dottor Gussoni, sta per tornare la pioggia?
“Sì, ma solo su alcune regioni. Avremo un fronte temporalesco che colpirà in particolare Valle d’Aosta e Piemonte nella notte e nella giornata di domani. Interesserà prima le regioni del Nord Ovest, poi si estenderà pian piano verso il Nord Est. Ma il resto dell’Italia avrà ancora tempo stabile, soleggiato e anche abbastanza caldo”.
Da cosa è dovuto questo caldo anomalo?
“Il caldo, come nelle ultime estati, è portato in Italia dall’anticiclone africano. Si tratta di masse d’aria di origine sub tropicale, che dal deserto del Sahara si espandono fino ad arrivare al bacino del Mediterraneo. Questa volta hanno abbracciato tutta l’Europa Centro-Occidentale. Le temperature sono di 7-8 gradi sopra le medie del periodo: in pratica è come se fossimo già a giugno”.
Questo aumento delle temperature è un caso o è dovuto all’inquinamento?
“Questa configurazione si sta ripetendo sempre più spesso negli ultimi anni. Quindi rientra nel quadro più generale ed ampio dei cambiamenti climatici in atto. Stiamo assistendo sempre più di frequente ad ondate di caldo che ormai da aprile fino a settembre-ottobre inoltrato, condizionano le temperature in Italia. Come sappiamo, il cambiamento climatico si esplica proprio con l’aumento delle temperature un po’ in tutte le stagioni”.
Viene da pensare che quest’estate tornerà il problema della siccità.
“Su alcune regioni sì. La Sicilia in particolare, sta già pagando la siccità, perché sta piovendo molto poco ormai da sei mesi e iniziano già a venir fuori i primi problemi legati ad essa. Il Centro e il Sud Italia sono maggiormente esposti alle correnti dell’Africa. Però solitamente le piogge in Sicilia non sono mai mancate in inverno e in primavera. Invece quest’anno stiamo assistendo a un periodo molto secco e la prospettiva estiva diventa preoccupante”.
Il rischio siccità è presente solo in Sicilia?
“Per il momento soprattutto in Sicilia, parte della Calabria e in Puglia”.
Come si affrontano le conseguenze?
“Le conseguenze della siccità riguardano chi deve governare il territorio. Quando si parla di razionalizzare l’acqua per uso comune diventa un problema. Per quanto riguarda le previsioni climatiche per i prossimi mesi, si preannuncia un’estate molto calda, con temperature sulla linea di quanto abbiamo vissuto negli ultimi dieci anni”
Come si controlla la siccità?
“Sicuramente conservando l’acqua, con infrastrutture che non la disperdano, per evitare gli sprechi. Però è una questione di chi governa il territorio”.
Ma lei, con gli strumenti a sua disposizione, può dire che c’è un allarme in questo senso?
“Gli allarmi vengono lanciati ormai da più di vent’anni. Da qualche decennio sappiamo che il clima sta cambiando e quali sono le cause. Purtroppo la politica non ascolta questi allarmi. Siamo dentro alla crisi climatica e bisognerà adattarsi a questo clima che sta cambiando”.