“Il principio del pluralismo dell’informazione è uno dei capisaldi della democrazia, per questo i tentativi di Giorgia Meloni e dei suoi sodali di calpestarlo suona allarmante”. Lo scrive su X il presidente del M5S, Giuseppe Conte
I venti europei soffiano forte. E l‘ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha capito perfettamente come condurre la campagna elettorale in vista del voto di giugno.
Il caso Bari gli ha dato il là per picconare la presunta alleata di coalizione Elly Schlein, al punto tale che ci si chiede orami: ma il campo largo esiste ancora, al di là della Puglia o del Piemonte? Ma il leader del Movimento 5 Stelle, non dimentica di essere comunque all’opposizione e mette nel mirino il centrodestra che governa il Paese. Oggi infatti dai suoi profili social, l’attacco sferrato colpisce Giorgia Meloni. “Il principio del pluralismo dell’informazione è uno dei capisaldi della democrazia, per questo i tentativi di Giorgia Meloni e dei suoi sodali di calpestarlo suona allarmante. Domani andrà al voto in commissione di Vigilanza Rai la delibera sull’applicazione della par condicio in vista delle prossime europee e non possiamo permettere l’occupazione degli spazi televisivi della Rai da parte del Governo. È grave il tentativo della maggioranza di voler modificare la delibera per spianarsi la strada e garantire al governo di poter intervenire sulla tv pubblica camuffando gli spazi come ‘comunicazioni istituzionali’. Allo stesso modo non è accettabile la possibilità di trasformare la Rai in un megafono dei comizi in diretta di Giorgia Meloni, come peraltro già avvenuto in occasione delle elezioni comunali di Catania, senza le limitazioni della par condicio”.
“Tutto questo avviene in un momento in cui a livello europeo il Media Freedom Act ci impone di voltare pagina superando l’attuale regolamentazione e recuperando la più autentica vocazione del servizio pubblico– prosegue Conte su X– Altri segnali della gravità della situazione non mancano: proprio in queste settimane un parlamentare della maggioranza Meloni, che già detiene diverse testate giornalistiche, sta cercando di acquisire a trattativa privata – da parte della principale azienda partecipata dallo Stato: l’Eni – la seconda agenzia di stampa nazionale, l’Agi. Sia chiaro: il Movimento 5 Stelle non consentirà un simile scempio della libertà di informazione e della stampa. Faremo di tutto, dentro e fuori la commissione di Vigilanza, per impedire al Governo e alla maggioranza di mettere in atto questo atto di insensibile arroganza”.
E nel frattempo a che temperatura è il borsino dei rapporti Conte- Schlein, proprio per tornare al tema delle alleanze? Restando sempre a Giuseppe Conte, stamane in un’intervista al Corriere della Sera, il messaggio dell’ex capo del governo italiano si era così espresso: “Schlein cambi il Pd come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei”. Messaggio chiaro, diretto, netto. Conte aveva anche ricordato che “se abbiamo fatto saltare le primarie del campo progressista dopo le inchieste e’ perche’ per noi la lotta contro la corruzione e l’illegalita’ e’ un patrimonio non negoziabile”. Per il leader M5s, infine, “le sorti dell’area del campo progressista non dipendono solo da noi, ma anche da quel che vorra’ fare Schlein. Vuole perseguire gli impegni presi con la comunita’ che l’ha investita segretaria, per trasformare il Pd? O finira’ trasformata dal Pd?”.
A Conte prova a replicare il presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd, Stefano Bonaccini, interpellato oggi a margine dell’assemblea di Confcooperative Emilia-Romagna a Bologna: “Ogni tanto c’è un po’ di imprevedibilità, vorrei che ogni protesto non fosse utile a dividerci. È vero che ci sono le elezioni europee e alle europee si vota col proporzionale, però anche in Europa è inutile girarci intorno: il giorno dopo il voto, bisogna fare un’alleanza che, ad esempio, eviti che la destra nazionalista ed estrema, che ha lavorato per demolire l’Europa, possa persino guidare l’Ue”. Prova a rilanciare quindi il presidente dem: “Bisognerebbe rimettere al centro proposte e programmi e su questo cercare di fare le alleanze giuste. Ci sono tante cose che ci uniscono, in generale: e parlo di tutti quelli che oggi sono alternativi alla destra, a questa destra di Meloni e di Salvini. Il Pd deve tenere comunque la schiena dritta e la testa alta”.