Lo ha proposto e lo sta mettendo a punto il Commissario Dem per la Campania Misiani e avvisa: “Si può anche estendere”
Il Partito Democratico prova la svolta. L’ennesima, si direbbe, visto che almeno una volta ogni mese si tenta un guizzo per provare a rimettersi in cammino nel modo migliore. I guai e i dubbi che alcuni esponenti dei Dem stanno avendo con la giustizia impongono delle scelte e delle situazioni in cui bisogna agire, soprattutto avendo all’orizzonte le elezioni europee e le comunali, in alcuni casi anche le regionali. E così, per fare pulizia e per essere chiari, il Pd si impone un “codice di autoregolamentazione” per i candidati. A proporlo e già a metterlo a punto è il Commissario del Pd per la Campania, Antonio Misiani, insieme ai segretari provinciali Dem.
Un codice che impone delle regole per chi vuole candidarsi. E il 9 aprile verrà presentato per la prima volta in una riunione del partito regionale. Per il momento è solo per la Campania, ma si può estendere a tutte le regioni, e ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Ma non solo. Ben venga il codice o quello che sarà, ma forse era il caso di inserirlo prima una cosa del genere, non certo a pochi metri dall’elezioni e soprattutto avendo alle spalle situazioni giudiziarie tutto da chiarire ma che ci sono e che non sono una bella presentazione. “Queste regole rigide che intendiamo applicare ora in Campania a tutti i candidati delle prossime amministrative e che in parte erano già state sperimentate per le comunali a Napoli, potranno essere estese in ogni luogo dove potrebbe rendersi necessario”, le parole di Misiani
Nella bozza spunta il certificato pena per i candidati
E’ ancora tutto da preparare e stilare, ma nella bozza del ‘Codice di autoregolamentazione‘ ci sono varie richieste che si chiederanno al candidato che si presenta con il Pd che siano Europee, regionali e comunali. Tra queste, quello più importante è il certificato penale. E il partito regionale, in questo caso quello campano, dovrà acquisire ovviamente prima del termine della presentazione delle liste, non solo il curriculum, ma anche il casellario giudiziario e il certificato penale dei candidati “al fine di istruire adeguatamente l’approvazione delle liste secondo le modalità statutarie“.
Secondo quanto si apprende, l’applicazione in Campania di questo ‘Codice’ verrà affidata dal Pd al magistrato Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafia. E non poteva essere in altro modo visto tutto quello che sta succedendo nelle varie città e Regioni dove alcuni esponenti del Pd hanno commesso più di qualche errore.