Il suo nome è difficilissimo e lunghissimo, Ilkhomi Sayrakhmonzoda di 32 anni, ed ha la stessa nazionalità degli attentatori di Mosca
Si nascondeva e viaggiava da una parte all’altra dell’Europa. Era latitante da anni come terrorista dell’Isis, ricercato e colpito da un mandato internazionale anche, e forse soprattutto, per aver combattuto in Siria. Ebbene, è arrivato questa mattina 8 aprile in Italia, all’aeroporto di Fiumicino. Ed è stato subito riconosciuto, individuato e fermato. Si tratta di un membro attivo dell’Isis di nazionalità tagika e, quello che colpisce, è la stessa dei quattro arrestati in Russia dopo l’attentato che c’è stato al Crocus di Mosca.
Aveva diversi documenti e tra le diverse false identità con cui era solito muoversi, ne aveva una dell’Ucraina. Il suo nome è difficilissimo e lungo, ed è Ilkhomi Sayrakhmonzoda, il suo vero nome e la sua vera nazionalità è quella del Tagikistan, ed è stato arrestato in aeroporto a Fiumicino Leonardo Da Vinci direttamente dalla Digos e condotto alla Questura di Roma a San Vitale. Su di lui c’è un mandato di arresto internazionale a fini di estradizione “per essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 2014. Lo stesso risulta essere un membro attivo dell’Isis”.
L’operazione di che ha portato all’arresto del teminile terrorista tagiko, svolta dalla Digos capitolina insieme al coordinamento della Direzione centrale della polizia di prevenzione e il contributo della polizia di frontiera di Fiumicino, si inquadra – si legge in una nota diffusa dalla Questura di Roma – in un più ampio scenario di attività preventive a largo raggio poste in essere dalla Polizia di Stato e dalla Digos di Roma in particolare, anche in considerazione della estrema delicatezza dell’attuale scenario internazionale.