Diego Parente, capo dell’antiterrorismo, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ conferma l’allerta per l’Italia e ribadisce la massima attenzione.
L’arresto a Roma di un combattente dell’Isis ha alzato ancora di più il livello di attenzione nel nostro Paese. A confermarlo è il capo dell’antiterrorismo in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera.
Diego Parente sottolinea che le nostre città sono un obiettivo come gli altri Paesi e per questo motivo dal 7 ottobre l’allerta è massima. Il rischio, stando a quanto riferito dal capo dell’antiterrorismo, riguarda principalmente i possibili rigurgiti antisemiti, ma l’attenzione è rivolta anche a tutti quei giorni che rilanciano testi contro le donne e immaginano sparatorie a scuola. Insomma, una situazione davvero in bilico e che potrebbe degenerare da un momento all’altro.
Le parole di Parente confermano una certa attenzione in Italia per quanto riguarda il rischio di attentati. Lo scoppio del conflitto in Israele ha portato il nostro Paese ad alzare il livello di allerta. Come? Attraverso una importante e lunga attività di prevenzione per cercare di individuare la possibile presenza di terroristi in Italia.
E’ successo così qualche giorno fa con l’arresto del militante dell’Isis subito dopo il suo arrivo a Fiumicino. L’uomo stava prendendo il treno per Roma ed ora sono in corso tutte le indagini per capire se aveva intenzione di colpire oppure no. Di certo è un episodio che ha fatto alzare ancora l’attenzione.
L’allerta terrorismo è stata alzata in tutta Europa. Le minacce dell’Isis stanno aumentando e per questo motivo i governi non vogliono farsi cogliere impreparati da un possibile attacco. L’attività di prevenzione continuerà senza sosta anche nei prossimi giorni considerando che, almeno fino ad oggi, non si vede assolutamente la luce in fondo al tunnel.