Suviana, Tenerini (FI) a Notizie.com: “Procura nazionale morti sul lavoro? Non serve, va fatta prevenzione”

“Una Procura nazionale sul lavoro è un argomento importante, ma bisognerebbe non arrivarci. Una volta che si è verificato un incidente, vuol dire che le istituzioni hanno fallito”.

Secondo la deputata di Forza Italia Chiara Tenerini, componente della commissione Lavoro Pubblico e Privato, se diventa necessario che la magistratura indaghi sulle morti bianche, qualcosa non ha funzionato nella catena istituzionale di controllo.

Suviana, Tenerini (FI) a Notizie.com: "Procura nazionale morti sul lavoro? Non serve, va fatta prevenzione"
Suviana, Tenerini (FI) a Notizie.com: “Procura nazionale morti sul lavoro? Non serve, va fatta prevenzione” (Ansa Foto) – notizie.com

Per questo, spiega ai nostri microfoni, bisogna intervenire con provvedimenti del governo, ma anche cambiando la cultura del lavoro che riguarda sia gli imprenditori sia i dipendenti.

Il tema è attuale all’indomani della tragedia sul lavoro di ieri, mercoledì 10 aprile, nella centrale idroelettrica Enel sul lago Suviana. Tre tecnici di ditte esterne sono morti dopo l’esplosione di una turbina all’ottavo piano sotto lo zero, che ha causato un incendio, poi l’allagamento del nono piano e il crollo del solaio.

La Procura ha aperto un’inchiesta, mentre si cercano ancora quattro dispersi e cinque persone sono ricoverate negli ospedali di Parma, Bologna, Cesena e Pisa.

Una tragedia immane, l’ennesimo incidente sul lavoro. E una fatalità incredibile, vista la presenza dei collaudatori. La centrale funziona sempre da remoto e non c’è mai presenza umana”, commenta Tenerini. E alla fatalità si aggiunge “questa tragica aspirale di morti sul lavoro, che è diventata una piaga incredibile e inaccettabile. Siamo vicini alle famiglie delle vittime, dei feriti e ai dispersi. E colgo l’occasione per ringraziare i ricercatori che in questo momento stanno lavorando”.

Ricerche tragedia Suviana
Ricerche tragedia Suviana (Ansa Foto) – notizie.com

Onorevole, lei stessa ha parlato di emergenza. Nei primi mesi del 2024 si contano 119 morti sul lavoro, mentre nel 2023 sono state più di mille. Perché accade?
Credo che sia difficile dire perché accade. Accadeva anche negli anni passati e sicuramente i fattori sono tanti. Questo governo sta facendo dei passi rispetto alla problematica, ma serve un cambiamento culturale. In Italia probabilmente manca la cultura della sicurezza sul lavoro, che deve diventare fattiva. Purtroppo è più facile che un’azienda si trovi a riempire tante scartoffie per essere in regola, poi però nella pratica non assolve a quel compito. La cultura della sicurezza va instaurata soprattutto nelle aziende, che devono comprendere la sicurezza è un investimento e non un costo. Devono essere le istituzioni a farlo comprendere e renderlo fruibile, attraverso misure e sgravi alle aziende virtuose”.

Crede che le nuove norme sui subappalti abbiano un ruolo nell’aumento dei rischi per i lavoratori? Le opposizioni vi accusano di questo.
Le opposizioni attaccano il governo in maniera pretestuosa rispetto agli eventi che si verificano. L’Italia ha una necessità urgente di semplificazione burocratica e di facilitare funzionari e dirigenti ad apporre le famose firme. Il nostro Paese deve adeguarsi, reperire i fondi del Pnrr e metterli a terra entro il 2026. È chiaro: c’è la necessità di rivedere la normativa, e di una grande semplificazione. Non credo che il riferimento al codice degli appalti sia la natura del problema. Come ho detto, la natura del problema sta nella mancanza di cultura e conoscenza”.

Tragedia alla centrale idroelettrica Enel di Suviana
Tragedia alla centrale idroelettrica Enel di Suviana (Ansa Foto) – notizie.com

Questa mancanza riguarda solo le aziende?
Anche il lavoratore spesso non è edotto rispetto alle normative e ai propri diritti in termini di sicurezza. Questo passaggio va compiuto in età scolastica, soprattutto negli istituti tecnici e nell’alternanza scuola-lavoro. I giovani, quando firmano un contratto, devono avere la capacità di riconoscere le tutele sia dal punto di vista remunerativo e legale, ma soprattutto di mansione e sicurezza per svolgerla”.

Cosa pensa dell’istituzione di una Procura nazionale delle morti sul lavoro?

Sinceramente non so se sia necessaria una Procura nazionale speciale. Credo che la normativa in Italia c’è. Il governo sta compiendo degli sforzi. È stato aumentato il numero degli ispettori che verranno impiegati, messa a punto la patente a crediti delle aziende, anche negli appalti privati. Sono previste 16 ore di formazione ed è passata alla Camera la proposta per la sicurezza sul lavoro nelle scuole. Quindi ci sono passi in avanti. La Procura nazionale è un argomento importante, ma bisognerebbe non arrivarci. La prevenzione dovrebbe impedire che ci sia il bisogno di una super Procura. Una volta che l’incidente si è verificato, vuol dire che la catena ha fallito a monte, quindi qualcosa non ha funzionato nella catena istituzionale di controllo”.

Gestione cookie