Cuneo fiscale, Ottaviani (Lega) a Notizie.com: “Nella prossima Manovra ci sarà, ma la Bce deve abbassare i tassi di interesse”

“Il taglio al cuneo fiscale ci sarà anche nella prossima legge di Bilancio, ma l’inflazione deve scendere. Quindi serve una politica oculata da parte della Bce”.

A parlare ai nostri microfoni è Nicola Ottaviani, segretario della commissione Bilancio alla Camera per la Lega. “Nella scorsa Manovra abbiamo impiegato quasi metà delle risorse per questa misura, per dare maggiore disponibilità finanziaria alle famiglie”. Ma “se i tassi di interesse dovessero mantenersi alti, incideranno sul costo del denaro per le imprese, generando l’inflazione”. 

Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza, stimando una crescita minore, dall’1.2 all’1%. Tra le cause, c’è il peso sui conti dello Stato del Superbonus.

Cuneo fiscale, Ottaviani (Lega) a Notizie.com: "Nella prossima Manovra ci sarà, ma la Bce deve abbassare i tassi di interesse"
Cuneo fiscale, Ottaviani (Lega) a Notizie.com: “Nella prossima Manovra ci sarà, ma la Bce deve abbassare i tassi di interesse” (Ansa Foto) – notizie.com

Onorevole Ottaviani, le previsioni di crescita sono scese dall’1.2 all’1%. Perché?
Dobbiamo intenderci bene in termini di economia politica, quindi di incidenza del debito rispetto alla crescita. Il debito purtroppo non riuscirà a scendere per i problemi legati al profilo della cassa. Il ministro Giorgetti e la premier Meloni hanno fatto intendere che l’obiettivo di contenere nel 3% il deficit nel breve periodo, non sarebbe raggiungibile prima del 2026. La crescita è stimata intorno all’1% in via prudenziale, ma non vuol dire che bnob si possa superare. Il ministro Giorgetti ha dovuto fare uno sforzo di concretezza, perché ad oggi, l’enorme massa del debito pubblico, generato in gran parte dal Superbonus, non può non incidere sull’allocazione delle risorse”.

La misura si avvia alla fine. Ma può quantificare i danni del Superbonus?
La misura poteva avere un senso nel breve periodo, se fosse stata portata avanti con una maggiore adeguatezza. Quando Conte la concepì, stimò 34-35 miliardi di euro. Il Superbonus era una sorta di buster per l’economia che in quella fase storica – la pandemia – poteva sicuramente essere utile. Ma siamo passati dalla stima di circa 35 miliardi a un conto che la Ragioneria dello Stato calcola intorno ai 140 miliardi. Se pensiamo che la legge di Bilancio del 2024 è intorno ai 24-25 miliardi, il Superbonus vale 7 manovre dello Stato. Inoltre, soddisfa massimo il 2% della popolazione. Cosa diamo in cambio all’altro 98% dei cittadini che pure pagano le tasse? È subentrato un profilo di equità, importante nella redistribuzione delle risorse. Poi c’è un tema legato al credito di imposta”. 

Lavori edili
Lavori edili (Ansa Foto) – notizie.com

Dica pure.
Qualcuno, soprattutto il Movimento 5 Stelle, dice che è un credito nutrito dal privato nei confronti dello Stato. Ma prima o poi deve essere incassato. Dato che si tratta di un credito che va in compensazione rispetto a un tributo, c’è minor gettito. Questo a sua volta produce un maggiore debito pubblico e una minore disponibilità delle risorse da redistribuire”. 

Quanto inciderà questo buco alle casse dello Stato nelle prossime leggi di Bilancio?
Anche su questo il ministro Giorgetti è stato chiaro. Il deficit potrà rientrare sotto la soglia del 3% non prima del 2026. Ed ha stimato anche per la prossima annualità il rapporto del debito e Pil intorno al 139%, in linea con la Nadef del 2023. Ha anche sottolineato un aspetto molto importante che riguarda il nostro rapporto economico-finanziario con la Commissione europea, ribadendo che il vero aggiustamento dei conti potrà avvenire da oggi a 7 anni, tenendo presenti gli obiettivi del medio-lungo periodo”.

Quali sono?
Ci sono aspetti che riguardano la situazione internazionale e la necessità di investire nella difesa, che in passato abbiamo accantonato perché non c’erano impellenze. Oggi invece sarà necessario allocare risorse differenti per una difesa nazionale ed europea rispetto al passato. Inoltre bisogna migliorare l’equità sociale. Dobbiamo portare avanti la redistribuzione delle risorse a favore dei ceti meno agevolati e agiati, per difenderli dalle conseguenze dell’inflazione. E ridare linda al potere di acquisto dei salari. Andiamo oltre il salario minimo, verso un salario giusto, che permetta al lavoratore di evitare i contraccolpi dell’inflazione. Infine, è necessaria una rivisitazione degli investimenti in materia di ripresa demografica. Senza di essa, nel medio-lungo periodo, ci saranno problemi serissimi in ordine al pagamento delle pensioni. Con meno persone che nascono e lavorano, non si raggiungerà la parità tra le entrate e le uscite”.

Delega fiscale, Ottaviani (Lega) a Notizie.com: "L'obiettivo è far pagare meno tasse per aumentare i consumi"
Nicola Ottaviani (Lega) (Foto di Facebook) – notizie.com

A cosa punterà nel concreto la prossima legge di Bilancio?
Il ministro Giorgetti anche su questo è stato chiaro e in linea con la premier Meloni. La priorità è il rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale nel 2025. Nella scorsa Manovra abbiamo impiegato quasi metà delle risorse (13-14 miliardi) per ridurre l’aliquota a seconda dei redditi e dare la possibilità ai lavoratori dipendenti di avere una disponibilità che oscillano tra i 1-.200 e i 1.500 euro all’anno. Certo, non stiamo parlando di milioni, ma sicuramente c’è una disponibilità finanziaria diversa, in ordine al 6-7% in più. Le famiglie hanno maggior reddito da investire. Ora resta il problema del divario che si era creato per l’inflazione. Su questo si chiede una politica oculata di carattere monetario alla Bce, perché se i tassi di interesse dovessero mantenersi alti, incideranno sul costo del denaro per le imprese. Da qui si genera l’inflazione che rischia di mortificare gli aumenti salariali che l governo ha concretizzato”.

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