Salvatore Bernabei, ad di Enel Green Power, in un’intervista a ‘La Repubblica’ si sofferma sulla strage di Suviana e lancia un chiaro messaggio.
Mentre proseguono le indagini, in molti ancora si chiedono le cause dell’esplosione nella centrale del lago di Suviana. Difficile ad oggi dare delle risposte e per avere un quadro più chiaro ci vorrà del tempo. A confermarlo è lo stesso Salvatore Bernabei, ad di Enel Green Power.
L’amministratore delegato dell’azienda in un’intervista a La Repubblica sottolinea che è ancora presto per approfondire questo tema. Lo si vedrà nelle prossime settimane. Per Bernabei si tratta di una situazione molto complessa e fare una ipotesi in questo momento è davvero prematura.
Bernabei respinge le accuse
In questa intervista Bernabei respinge anche le accuse avanzate in questi giorni. “I lavori erano di aggiornamento tecnologico – spiega l’amministratore delegato di Enel Green Power – abbiamo scelto le aziende con i corretti requisiti tecnici. Non erano lavori che servivano per mettere in sicurezza“.
I sindacati, però, subito dopo la tragedia hanno rivelato che ci sono stati allarmi inascoltati. Una ipotesi non confermata dallo stesso Bernabei. Il dirigente sottolinea che ci sono stati apprezzamenti dalle sigle per l’impostazione su formazione, sicurezza. Proprio per questo motivo l’amministratore delegato si dice sorpreso e deluso per quanto detto negli ultimi giorni su questa tragedia.
Il supporto alle famiglie
Enel Green Power è pronta anche ad aiutare tutte le famiglie colpite da questa tragedia. Bernabei conferma la volontà di garantire il massimo supporto sia per i dipendenti sopravvissuti a questa tragedia che per tutte le persone che hanno perso un parente. Il primo passo è stato quello di mettere a disposizione un fondo di 2 milioni di euro che vada avanti nel tempo, ma l’impegno non si fermerà anche quando il clamore dell’accaduto terminerà.