Manfredonia: “Povero N’Dicka, non si tirino in ballo i controlli, è il destino. Ed è stato giusto sospenderla…”

L’ex giocatore di Roma e Lazio ha parlato a Notizie.com, nell’89 ha avuto un arresto cardiaco in campo e su quello che è accaduto al giallorosso spiega: “Ho parlato con Vito Scala, so che sta facendo accertamenti e sta bene, ma quando succede non ci puoi fare niente…”

Povero N’Dicka, non so cosa ha avuto esattamente, ma quando succedono cose del genere non ci puoi fare niente, non senti più nulla e capisci che sta succedendo qualcosa di anomalo sul tuo corpo e hai paura, solo paura“. A parlare così è Lionello Mafredonia, ex calciatore di Lazio, Juventus e Roma che nel 1989, durante un Bologna-Roma ebbe un arresto cardiaco, si accasciò a terra e venne soccorso immediatamente, “grazie al fatto che ci fu un’ambulanza in pista che mi defibrillò, altrimenti non sarei stato qui…“.

Il caso
Lionello Manfredonia che nell’89 ebbe un problema al cuore con un arresto cardiaco (Facebook notizie.com)

Poi il racconto di quello che ha sentito e visto: “Ho saputo che N’Dicka era cosciente, ho parlato con Vito Scala, mi ha detto che stava bene, quando successe a me io no, sono caduto a terra e basta. Ad ogni modo non si dica adesso che i controlli sono sballati perché i controlli sono fatti benissimo, al 100%, quello che è successo a N’Dicka, a me o ad Astori stesso o a Morosini, o allo stesso Eriksen e a tanti altri può capitare nel momento che meno te lo aspetti, non c’è niente da fare è il destino...”. Sul fatto se sia stato giusto o meno sospendere la partita, Manfredonia non ha dubbi: “Ma non scherziamo, in campo sei concentrato e stai attento a ogni dettaglio, se succede una cosa del genere a un tuo compagno resti scioccato, non si può riprendere, è stato giusto, anche quando accadde a me, i miei compagni erano tutti scioccati, persi, ma erano altri tempi, si continuava, ma non era giusto farlo. Con la vita e con la salute non si scherza mai

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