Il Generale Giorgio Cuzzelli, docente di Studi Strategici e Sicurezza Internazionale all’Università LUMSA, in esclusiva ai nostri microfoni sulla situazione in Medio Oriente.
“Israele sembra aver accolto l’invito statunitense alla moderazione“, così in esclusiva ai nostri microfoni il Generale Giorgio Cuzzelli a distanza di quasi 48 ore dall’attacco dell’Iran contro Tel Aviv.
Il docente di Studi Strategici e Sicurezza Internazionali all’Università LUMSA si sofferma anche sul significato dell’attacco deciso da Teheran: “L’offensiva iraniana ha messo in evidenza un aspetto che in passato forse era stato trascurato: la vulnerabilità complessiva d Israele. E’ la prima volta che qualcuno attacca direttamente Tel Aviv da lontano. Poi l’offensiva non ha avuto successo perché Israele si è saputo difendere. E questo in qualche modo è una presa di contatto con la realtà da parte israeliana. E non a caso io credo che il gabinetto di guerra ha accettato di considerare l’ipotesi di una reazione immediata. E questo è un primo aspetto interessante”.
“Il secondo che mi preme sottolineare – aggiunge il generale Cuzzelli – è il fatto che i Paesi arabi e l’Occidente hanno appoggiato Israele in questa reazione all’attacco iraniano. Questo significa che l’idea di fondo degli accordi di Abramo non è completamente abbandonata. C’è una luce in fondo al tunnel“.
Generale Cuzzelli: “Ecco perché l’Iran ha sbagliato”
Il Generale Cuzzelli ribadisce che “l’Iran ha sbagliato ad attaccare perché da un lato ha conseguito un successo di immagine per la loro opinione pubblica, ma è andato a consolidare il fronte delle opposizioni“.
“E’ una fase nuova? Sì, in cui purtroppo il conflitto tra Israele e Palestina diventa secondario. Ma la guerra resta e l’unica soluzione è sempre quella dei due Stati. Paradossalmente questo attacco iraniano ha aperto la strada ad una collaborazione e ci auguriamo tutti che Israele riconosca la necessità di arrivare a questa intesa“, conclude il docente della Lumsa.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani