Una bambina, di soli tre anni, è morta dopo esser stata investita da un’automobile mentre attraversava la strada di casa
La guida prudente è tra gli elementi base di una società civile e funzionante. Rispettare le norme, comprendere le situazioni, restare sempre attenti e concentrati. Queste non sono solo indicazioni date durante le lunghe lezioni di scuola-guida – pratiche e teoriche – utili a superare un test. Sono le conoscenze principali per poter stare correttamente al volante, per circolare lungo la carreggiata garantendo la nostra incolumità, ma soprattutto quella delle persone che ci circondano quotidianamente. Tra gli altri autisti e i pedoni che costeggiano le strade, il rischio di fare un errore che possa avere conseguenze quanto meno complicate è spesso elevato.
Consci di questa situazione e di ciò che può scaturire da una nostra distrazione, dovremmo sentirci un po’ più responsabilizzati. Eppure, in tutto il mondo non sempre va così. Non sempre si incontrato civili che si comportano, appunto, in maniera civile, ma anche mancati piloti di Formula 1 che sfrecciano sull’asfalto e altri individui che non hanno ben chiaro nulla di quanto espresso sopra. Questi diventano così pericoli su due o quattro ruote, motivi in più per tenere gli occhi aperti e sperare di non incapparvici, rischiando di rovinarsi la giornata o la vita, come accaduto – di recente – a una bambina in Giappone.
Ci troviamo a Iwamizawa, capoluogo della sottoprefettura di Sorachi nella regione di Hokkaido. Qui la polizia lo scorso sabato ha arrestato un ragazzo di 25 anni con l’accusa di guida, per l’appunto, pericolosa. Secondo quanto riferisce l’emittente locale di NTV, questo sarebbe stato catturato dopo aver provocato la morte di una bambina di 3 anni, investita mentre attraversa in bicicletta da un marciapiede all’altro. L’alta velocità e l’incuranza del pericolo, gli hanno impedito di avere i riflessi pronti e di fermarsi in tempo, prima di colpirla in pieno.
Il tutto, tra l’altro, sarebbe avvenuto lungo una strada stretta e rettilinea che passa attraverso una zona residenziale. Dunque non adatta a una guida spericolata (ancor più delle altre strade) anche per la frequente presenza di famiglie e bambini. Un aggravante che avrà peso quando nei prossimi giorni l’uomo, identificato in Takuto Aigasa, sarà costretto a difendersi davanti alla corte di giustizia. Questo, nel frattempo, proprio nel tentativo di ottenere uno sconto nella pena che verrà decretata dal giudice, ha deciso di ammettere il proprio reato. Ai poliziotti, infatti, ha rivelato di esser stato lui – come confermato dai testimoni – ad aver colpito la piccola con la propria macchina. Ora dovrà rispondere non solo del crimine, ma anche del modo in cui questo si è consumato.