Sono passati 51 anni dalla tragedia dei fratelli Stefano e Virgilio Mattei, deceduti nel rogo di Primavalle. Un mistero ancora impunito
Oggi, 16 aprile 2024, è il drammatico anniversario di una delle tragedie che ha sconvolto la città di Roma ed il nostro Paese. Esattamente 51 anni fa, nel cuore della notte tra il 15 ed il 16 aprile del 1973 alcuni militanti di “Potere Operaio” diedero alle fiamme un appartamento, situato al terzo piano, di una palazzina in via Bernardo da Bibbiena 33. Non una casa qualunque, ma quella del segretario della sezione del Movimento sociale italiano, Mario Mattei. Quest’ultimo, in quel momento si trovava in casa insieme al resto della sua famiglia.
A perdere tragicamente la vita furono due persone, ovvero i fratelli Virgilio (22 anni) e Stefano (8). Il resto della famiglia riuscì ad abbandonare l’appartamento, mentre i due vennero travolti ed uccisi dalle fiamme. Subito partirono le indagini che portarono all’individuazione di Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo. Questi ultimi tre vennero considerati come autori di questo gesto. Anche se a finire dietro le sbarre, però, fu solamente Lollo. Gli altri due, invece, riuscirono a darsela a gambe senza effettuare nemmeno un giorno di carcere.
Un processo lunghissimo che, alla fine, vide condannato Lollo a 18 anni di reclusione con l’accusa di incendio doloso e non solo: anche duplice omicidio colposo e uso di esplosivo e materiale incendiario. In merito a questa decisione del giudice, però, ci furono diversi scontri in piazza da parte degli appartenenti del “Potere Operaio”. Basti ricordare che uno degli episodi più gravi avvenne nel mese di febbraio del ’75 quando si verificarono terribili incidenti che videro come protagonisti i giovani di destra e quelli di sinistra.
Nel corso degli scontri perse la vita il militante greco del “Fuan”, Mikis Mantakas. Solamente qualche anno più tardi Lollo decise di vuotare il sacco e di ammettere la propria responsabilità per il rogo appiccato. Lollo, pochi anni prima della sua morte (avvenuta il 3 agosto del 2021), una volta rientrato in Italia (dopo una lunga permanenza in Brasile) rivelò che quel gesto di appiccare il fuoco doveva essere un atto dimostrativo e nulla più. Ed invece provocò la morte di due giovani fratelli.
Una morte che, nel corso del tempo, ha portato a delle inevitabili polemiche. In particolar modo da parte di alcuni giornali che, senza scrupolo, pubblicarono gli scatti dei corpi carbonizzati dei fratelli Mattei sulla finestra dell’abitazione. Una vicenda che, a distanza di 51 anni, vede il rogo di Primavalle ancora impunito. Nessuno che è riuscito a dare giustizia a Virgilio e Stefano.