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Cronaca

Virus B delle scimmie, Pregliasco a Notizie.com: “Se facciamo al lupo al lupo non ci crede più nessuno”

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Giovanna Sorrentino

Si chiama comunemente virus B ed è l’herpesvirus trasmesso dalle scimmie che ultimamente sta allarmando. 

Presenta un altro rischio di mortalità, soprattutto quando l’infezione progredisce al sistema nervoso centrale, ma in Italia non esistono casi tali da preoccupare la comunità scientifica. L’ultimo caso segnalato è a Hong Kong e riguarda un uomo di 37 anni che ora è in gravi condizioni ed avrebbe contratto il virus dopo l’aggressione di un branco di scimmie al parco.

Virus B delle scimmie, Fabrizio Pregliasco ridimensiona la situazione: nessun allarme (Ansa Foto) – notizie.com

Le autorità hanno raccomandato ai cittadini di non toccare questi animali e di non dar loro da mangiare e l’esperienza del Covid ha fatto allertare molte persone. Ne abbiamo parlato in esclusiva con Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi di Milano. 

Professor Pregliasco, qual è la situazione?
In Italia il rischio è molto molto basso. Post Covid dobbiamo stare attenti alla sensibilità e alla comunicazione. Anche prima della pandemia avevamo queste notizie e informazioni, ma non arrivavano a tali livelli mediatici. Certo, è importante parlarne, affinché non si ripeta l’esperienza del Covid dal punto di vista dell’impreparazione organizzativa, in modo da favorire gli scambi istituzionali. La sorveglianza è importante. Questo herpes virus delle scimmie può determinare problemi pesanti. Però se facciamo “al lupo al lupo” non ci crede più nessuno. In questo periodo si è parlato anche di altre problematiche, come la Dengue e la psittacosi”.

Fabrizio Pregliasco in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa

Quali sono gli effetti che può avere il virus B delle scimmie sull’uomo?
La patologia di per sé è grave per gli effetti che può determinare. Provoca sintomi simil influenzali – ed è proprio questo il problema – encefaliti ed è ad alto rischio mortalità. La metà dei casi osservati è mortale, ma si tratta di casistiche limitate. La situazione non risulta qui in Italia, ma come abbiamo visto per il Covid, è importante monitorare la situazione, perché tutto può evolvere rapidamente in tutto il mondo”.

Come si contrae?
Con il contatto diretto con l’animale malato, o tra una scimmia sana e una malata. Ma non ci sono molti macachi in Italia”.

Come si cura?
È un herpervirus che viene curato con comuni antivirali come Cycloviran e Aciclovir, che vanno usati subito per evitare il passaggio a livello encefalico e cerebrali”.

Esiste un vaccino?
No, non c’è un vaccino. Chiaramente su un aspetto epidemiologico così limitato, è chiaro che non si è pensato di produrlo”.

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Giovanna Sorrentino