“Alcune scuole non approvano il Piano Estate per le segreterie oberate: ma il problema è organizzativo e il lavoro può essere meglio distribuito”.
Ai nostri microfoni, il presidente di Anp Roma, commentando le critiche al Piano Estate firmato nei giorni scorsi dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditatra.
“Le obiezioni derivano per una questione organizzativa. Le scuole dovranno trovare referenti esterni e rendicontare e le cifre. Alcuni presidi hanno detto che le segreterie sono già oberate di lavoro, ma se esso viene ben distribuito, si riescono a superare tutte le difficoltà”.
Il Ministero ha implementato il Piano Estate con un decreto che stanzia 400 milioni destinati alle attività di inclusione, socialità, potenziamento delle competenze, per tutto il periodo estivo, quando le lezioni termineranno. Il provvedimento è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali.
I progetti, secondo Rusconi, sono possibili e le segreterie potranno organizzarsi al meglio “a meno che non siano sgarrupate, con personale messo lì non dalla scuola ma dagli Uffici scolastici regionali, con scarse competenze e che magari terminano il loro impegno a fine giugno”.
Il piano prevede che le scuole, volontariamente, possano aprire agli studenti mettendo in campo una serie di progetti di natura ludico-ricreativa. Dallo sport al teatro, al cinema fino al disegno. Gli insegnanti potranno decidere se aderire o no e i progetti possono essere portati avanti anche dagli enti locali, volontari e cooperative.
Sono possibili anche corsi di recupero delle materie per le quali i ragazzi hanno difficoltà. “È un fatto completamente volontario, ed è chiaro che le scuole situate in territori difficili, che sanno che i loro studenti resterebbero a casa in estate, sono più interessate a queste attività”, aggiunge Rusconi. “La notizia è positiva e probabilmente si svilupperà a macchia di leopardo. In alcuni quartieri si farà e in altri no”.
Il Piano Estate è già stato sperimentato in alcuni quartieri periferici di Roma e come racconta Rusconi, ha funzionato. “Lì ci sono genitori che non hanno la possibilità di mandare i figli nei centri estivi che sono costosi, e per loro è un fatto molto positivo. Le difficoltà organizzative possono certamente essere superate”.