Un ritorno a casa finito con la propria morte: la storia di un ragazzo ucciso da un gruppo di criminali adolescenti
Stava tornando serenamente nella sua abitazione a Groot-Sinten il giovane Philippe mentre è stato aggredito da due adolescenti di soli 14 e 15 anni. Gli aggressori hanno rubato il suo cellulare e la borsa che portava con sé, prima di fuggire a gambe levate lasciando dolorante al suolo. Il suo volto è coperto di sangue, sfigurato dai colpi incassati. Una donna lo raggiunge pochi minuti dopo, vedendolo a terra mentre si lamentava per il dolore. “Perché è così malconcio?” si chiede la signora in preda al panico, senza sapere cosa fare. Questa contatta i soccorsi nella speranza che possano salvare la sua vita.
Il ragazzo – aveva 22 anni – viene portato in ospedale in condizioni critiche. I medici provano a salvarlo con degli interventi d’urgenza, ma ormai c’è poco da fare. L’aggressione ricevuta è stata troppo violenta per sopravvivere: lo scorso martedì sera, nonostante le cure, Philippe muore a causa delle ferite riportate. La procura di Dunkerque, comune vicino al paese dove abitava, ha presto aperto un’indagine ancora in corsa. I due giovani sono attualmente in custodia cautelare. Questi saranno portati davanti al giudice istruttore il prossimo venerdì, quando dovranno rispondere del proprio crimine. Stando alla polizia, però, gli artefici dell’omicidio sarebbero in tre e quest’ultimo sarebbe attualmente ricercato.
Secondo quanto riporta il quotidiano locale ‘Le Figaro’, Phillipe sarebbe stato vittima di un agguato. Prima di tornare a casa aveva raggiunto una zona accordata con una ragazza su un sito di incontri ma, dopo un po’ di tempo che questa non si era presentata, aveva deciso di rientrare. Proprio in quel momento sarebbe sbucato il trio di ragazzi che lo hanno aggredito. Un avvenimento già di suo inquietante, esattamente come quando uno dei suoi amici – data la sparizione – ha provato a contattarlo al telefono, ma si è visto rispondere da uno dei degli aggressori in questo modo: “Sì, non può rispondere alla tua chiamata, è sul pavimento“.
Intanto il pubblico ministero Charlotte Huet ha spiegato che: “L’indagine sta continuando attivamente per identificare tutte le persone coinvolte. Il motivo e il modus operandi restano da chiarire…“. Non si tratta della prima aggressione in quelle zone, già nelle scorse settimane ve ne erano state molteplici, al punto che i due arrestati non erano nomi sconosciuti alla questura. La famiglia, rimasta scioccata da quanto accaduto, pretende ora giustizia e spera che presto le ricerche possano portare anche al terzo aggressore.