La società di Steve Jobs è stata costretta a ritirare le applicazioni Whatsapp e Threads dal mercato dopo le ultime vicende
L’importanza dei social, per comunicare o diffondere notizie e cultura, è sempre importante e corretta da sottolineare. Nel mondo, però, ci sono paesi che non sono così aperti e che preferiscono estraniarsi dal resto, restando chiusi nella propria bolla culturale. Tra questi rientra pienamente la Cina che, per esempio, sponsorizza nel proprio Paese l’utilizzo di applicazioni che siano esclusive della Nazione e che non abbiano collegamenti mondiali. Probabilmente anche in questo senso nasce l’ultima decisione di Apple di rimuovere due app in particolar modo dal mercato cinese: Whatsapp e Threads.
La prima tra le più utilizzate per messaggiare con i conoscenti, l’altra una novità che non ha avuto il successo sperato e che ‘ruba’ da X – ex Twitter – alcune delle sue funzioni principali. I cinesi, infatti, che apriranno l’Apple Store non potranno più scaricare queste due applicazioni che, invece, in Europa hanno un ruolo quanto meno funzionale alla quotidianità di ogni cittadino, la prima su tutte. Questa decisione pone le proprie basi nella volontà espressa da alcuni funzionari che hanno espresso preoccupazioni in merito alla sicurezza nazionale, non specificate, però, nel dettaglio. Un caso a dir poco particolare, soprattutto in virtù delle tensioni che ci sono attualmente tra gli Stati Uniti e, appunto, la Cina.
Sul territorio asiatico a farla da padrone, almeno per quanto riguarda i messaggi, è WeChat, di proprietà di Tencent. Le funzioni offerte, invece, da Meta sono disponibili per il download ma non autorizzate sul territorio a causa della rete di filtri “Great Firewall” che limita l’uso di siti Web stranieri come Google e Facebook. A spiegare quanto accaduto è stata anche la stessa Apple mediante un comunicato sul proprio sito ufficiale, diffuso in tutto il mondo: “L’Amministrazione del Cyberspazio cinese ha ordinato la rimozione di queste app dal negozio nazionale in base alle preoccupazioni per la sicurezza. Siamo obbligati a seguire le leggi dei paesi in cui operiamo, anche quando non siamo d’accordo“.
Non si è espressa, invece, Meta rimasta neutrale su un argomento così delicato. Per quanto riguarda la società di Steve Jobs questa si tratta di un’altre brutta notizia dopo quelle ricevute di recente. In precedenza, il principale produttore di smartphone al mondo, ha recentemente perso il primo posto a favore della rivale coreana Samsung Electronics, concorrente da anni. L’azienda statunitense ha incontrato difficoltà proprio in Cina, uno dei suoi tre mercati principali. Insomma, un rapporto a dir poco complicato.