La mancata andata in onda dei pensieri dello scrittore non finisce di creare polemiche e c’è una divisione netta tra chi pensa che si stia esagerando chi invece porta avanti la tesi del “silenzio voluto”
Un caso che sta diventando sempre più e solo politico. La mancata messa in onda del testo dello scrittore Scurati in Rai, sta sollevando un polverone che, forse, non si è mai visto come adesso. Il punto non è essere tanto fascisti o antifascisti è capire chi abbia deciso di non dare il via libera e soprattutto il perché. Motivazioni che hanno una importanza fondamentale, visto tutto quello che sta accadendo. E il primo a chiedere chiarezza è un esponente della maggioranza come il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Tommaso Foti che lancia l’allarme: “Mi dispiace a questo stillicidio non ci sto proprio, è un caso montato ad arte, appena è successo tutto questo, siamo stati i primi a chiedere l’intervento della commissione di vigilanza Rai per capire chi ha fatto il furbo. E qualcuno c’è, ne sono sicuro perché alla vigilia c’era l’accordo per un intervento gratuito e poi è successo quello che è successo…“.
Non ci sta Tommaso Foti e precisa: “Tutto il circo è saltato appena Meloni l’ha pubblicato sui suoi social, ora vogliamo vedere bene chi ha innescato tutto questo perché un motivo alla base c’è, visto che qui nessuno censura nessuno, non fa proprio parte della nostra mentalità, forse qualcuno che ha sempre amministrato e governato la Rai pensa di dare lezioni, ma non è questo il caso“. Il capogruppo alla Camera parla sul CorSera e si sfoga per tutto quello che sta accadendo: “Scurati dice che ha un mirino puntato addosso, veramente è l’opposto. E’ lui che ha fatto delle accuse pesantissime alla Meloni, la quale, proprio per far vedere che non aveva la minima intenzione di seguire la scia della polemica strumentale, ha preso il testo e l’ha pubblicato sui suoi social, che, permettetemelo, hanno più seguito della trasmissione della Bortone…”.
Saviano: “Meloni pubblicando il testo ha puntato il dito contro Scurati, certo che è censura…”
Chi invece la vede in modo diametralmente opposto è lo scrittore Roberto Saviano, anche lui vittima, a suo dire, di censura: “A me fu fatto lo stesso con Insider, ma solo pochi mi hanno difeso. L’antifascismo è una parte condivisa da tutto il paese o gran parte, l’Anti-mafia, ahimè, non lo è“. Però la Meloni ha pubblicato il testo di Scurati ma per Saviano non è una cosa positiva, tutt’altro: “E’ il metodo Meloni, è un atto intimidatorio, additando Scurati come nemico pubblico numero uno e il potere esercitato dal Premier è sproporzionato rispetto a quello di una singola persona“.
Ad intervenire sulla questione, vedendola in modo un po’ diverso da tutti, è l’ex direttore generale della Rai Agostino Saccà che, sulle colonne de Il Giornale, spiega la sua tesi: “Per me non è un caso montato ad arte, ma qualcuno ha sfruttato la situazione. Sarà un caso ma il programma era in netta crisi e, guarda caso, dopo che è successo tutto quello che è successo, ha guadagnato un punto di share, e se questi non sono fatti, ci manca poco“. E dà una lettura a cui pochi avevano pensato e da ex dirigente Rai spiega: “Anche io avrei fatto lo stesso, magari l’avrei rimandato, ma non fatto leggere il giorno prima delle elezioni, quando c’è il silenzio elettorale. Scurati può cambiare dei voti e quello era un attacco frontale alla Premier che non poteva replicare. La mail? Ma chi l’ha scritta quella mail?“. Chiude l’ex presidente della Camera Roberto Fico che al quotidiano La Stampa dice: “E’ evidente che la Rai sul fascismo sia in difficoltà da sempre, quello che è successo è una vergogna, bisogna rifondare la Rai e il servizio pubblico”