La riconferma di Vito Bardi alla presidenza della Regione Basilicata arriva con oltre 14 punti percentuali sull’avversario di centrosinistra Piero Marrese.
Il governatore lucano di Forza Italia ha portato a casa più del 56% delle preferenze, contro il 42% circa del secondo classificato nella corsa elettorale. “Un risultato straordinario”, commenta Stefano Benigni, vicesegretario nazionale di Forza Italia, in esclusiva a Notizie.com.
All’interno della coalizione di centrodestra, il primo partito è Fratelli d’Italia, che ha superato il 17%. Il secondo è Forza Italia con il 13,01% dei voti. Segue la Lega con il 7,81 e subito dopo c’è Azione con Calenda, con il 7,51%.
Questo risultato conferma “tre dati”, aggiunge Benigni. Il primo: “Dove ci sono governatori di Forza Italia, si governa bene e si riottiene la fiducia degli elettori. Questo è il caso di Vito Bardi, ma posso citare anche altre Regioni dove governiamo”. Il secondo: “Con i nostri candidati il centrodestra convince e vince, ma ha anche la capacità di allargare il perimetro della coalizione”.
Il deputato azzurro si riferisce all’ingresso nel centrodestra lucano dell’ex Terzo polo: “Questo risultato è frutto di un lavoro che ha fatto convergere a sostegno del programma di Vito Bardi, anche due partiti come Azione e Italia Viva che a livello nazionale non fanno parte della coalizione di centrodestra”.
Il terzo fattore, secondo Benigni, è la crescita di Forza Italia: “Il risultato ottenuto conferma la netta crescita del partito di questi mesi. Fino a poco fa era riferita solo ai sondaggi, ma adesso, dopo Sardegna, Abruzzo e Basilicata, la riscontriamo anche nei numeri. È un’iniezione di fiducia”.
Onorevole, Forza Italia cresce, mentre la Lega perde consensi.
“Forza Italia è l’unico partito di centrodestra che aumenta i consensi rispetto al voto delle elezioni politiche del 2022. Sia Lega che Fratelli d’Italia hanno avuto una piccola flessione. Noi invece, un aumento di 4 punti, passando dal 9 al 13%”.
Sul voto, quanto ha pesato la presenza di esponenti della politica nazionale in Basilicata rispetto al buon governo di Vito Bardi?
“Secondo me c’è un mix delle due cose. Da un lato il trend degli ultimi mesi di crescita a livello nazionale del partito. Dall’altro, ha pesato la capacità di fare buone liste con candidati che hanno ottenuto tante preferenze, che ci ha portato ad ottenere un risultato importante. In questo 13% c’è il territorio, ma c’è anche il voto di opinione, sintomo della fiducia che gli elettori stanno dando a Forza Italia anche a livello nazionale”.
Si avvicinano le europee. Cosa vi aspettate?
“Abbiamo l’obiettivo di raggiungere la soglia del 10%, ultimo sogno del presidente Berlusconi. Vogliamo centrare l’obiettivo, che come dicono anche i sondaggi è a portata di mano. Stiamo lavorando per chiudere le liste in modo che siano forti e rappresentative dei territori. Abbiamo candidato personalità di prestigio e livello, partendo proprio dal nostro segretario nazionale Antonio Tajani, che in Europa ha un’esperienza trentennale. Con la sua candidatura vuole mettere a disposizione il suo bagaglio di esperienza e competenza non solo del partito ma anche dell’Italia. FI è il partito più europeista del centrodestra e fa parte del Ppe, che a prescindere da tutto determinerà la nuova maggioranza dell’Europarlamento, quindi le scelte che ricadranno sull’Italia nei prossimi anni”.
Come procede con l’intento di raggiungere la parte dell’elettorato che sta al centro tra Fdi e il Pd?
“Prosegue sulla strada giusta, che auspicavamo. Vogliamo Forza Italia al centro della politica italiana, che sia un polo aggregatore di anime e partiti che si riconoscono nel Ppe. Da qualche giorno abbiamo annunciato l’accordo con Noi Moderati per le europee. Non si tratta solo di un accordo elettorale: non avevamo la necessità di stringere alleanze per superare lo sbarramento del 4%. È un accordo politico, fondato su una comunione di valori e idee”.