Il giornalista e scrittore a Notizie.com esplode in tutta la sua gioia: “A Inzaghi manca solo il trofeo internazionale, ma per me vale già Mou”
“Una gioia indescrivibile, non ha paragoni quasi non altri scudetti, abbiamo vinto la seconda stella e davanti ai cugini del Milan, il massimo. In questo momento l’Inter non è battibile…“. Entusiasta e felice, direttamente dagli Usa dove sta in questo momento Gianni Riotta, giornalista e scrittore. E’ notta fonda lì da lui a Washington, dove sta scrivendo su Trump, sul processo, sull’elezioni, ma anche sulla guerra, tra un call e l’altra, con collegamenti televisivi da approntare imminenti, ma appena sente la parola Inter, si ferma all’istante, accantona ogni cosa e parla a Notizie.com della sua gioia, nel vedere vincere uno scudetto così: “E’ il titolo di tutti, ma soprattutto di Marotta e Inzaghi, due geni, due persone così gentili e silenziose che hanno costruito una squadra perfetta e quasi imbattibile”.
E’ uno sfogo il suo, anche perché Gianni Riotta non dimentica cosa avvenne proprio un anno fa e a Notizie.com comincia in quello che sembra essere quasi un piccolo rimbrotto all’intero ambiente: “E’ questa la cosa più bella di tutte secondo me, con il calcio e la politica che a volte si toccano e fanno quasi le stesse cose, le stesse movenze. Ancora ricordo che l’anno scorso di questi tempi, Simone Inzaghi, era messo sulla graticola, tutti lo volevano mandare via, vista la distanza siderale dal Napoli, poi per fortuna la cavalcata in Champions, altri due derby, stavolta europei, che hanno permesso di cullare un sogno, le coppe e altro. E per fortuna che ci ha pensato Marotta a salvaguardare un tecnico silenzioso e gentile, ma soprattutto bravo come Simone Inzaghi. Se piace a me? Da matti, anche e soprattutto come ha gestito le feroci critiche di un anno fa, io non mi scordo nulla. Ora è giustamente il Re, ma un anno fa, quante ne dicevano…”.
“La seconda stella è una sensazione bellissima, vinta prima del Milan che è nato prima….”
Per Gianni Riotta ci sarebbero tante cose da dire come quella che tanti non davano molto a questa squadra ad inizio stagione: “Sì, era considerata forte, ma non la più forte perché aveva dato via giocatori importanti come Lukaku o Dzeko, Onana o anche altri per prendere gente che costava di meno, ma Marotta ha preso dei signori giocatori e Inzaghi li ha fatti entrare dentro ad un meccanismo pazzesco e perfettamente funzionante“.
Ne ha anche per il Milan, ma sempre con classe e garbo: “Hanno voluto giocarla alla pari, invece per mettere in difficoltà l’Inter bastava fare come ha fatto Ranieri, aspettarla e ripartire, invece il povero Pioli, che è un tecnico e una persona che stimo tantissimo, se l’è voluta giocare a viso aperto e adesso come adesso giocare a viso aperto con l’Inter è quasi un suicidio. E purtroppo l’hanno pagata cara. Certo vincere davanti a loro è doppiamente più bello, anche perché l’Inter nasce da una costola del Milan, diventò l’Internazionale perché c’erano dei soci che non avevano problemi a far giocare gli svizzeri inizialmente e poi gli altri stranieri, i milanisti volevano solo italiani. Una cosa un po’ datata, ma invece è attualissima. E noi l’abbiamo vinta prima di loro che sono nati prima. Che soddisfazione immensa e meravigliosa“