La vittoria in Basilicata conferma l’ascesa di Forza Italia con il successo di Bardi ma la particolarità è il patto con Renzi e Calenda
Una vittoria annunciata, ma non scontata. E con Forza Italia che, dopo la Sardegna, conferma la sua crescita anche in Basilicata, dove, è vero, aveva il Governatore uscente che ha nei cinque anni precedenti ha fatto molto bene, tanto che è stato confermato prima come candidato del centro-destra e poi ha ottenuto una vittoria schiacciante, segno che quello che è stato fatto è molto positivo. A guardare da lontano, ma al tempo stesso molto vicino è il vice-presidente della Camera Giorgio Mulè che non nasconde la sua soddisfazione per quanto è accaduto in Basilicata, con un successo che è andato anche le più rosee aspettative sia per il candidato che per la stessa Forza Italia. “I territori come è stato fatto in Abruzzo, in Sardegna e come è stato fatto anche in Basilicata, vanno curati e credo sia stato fatto piuttosto bene, quindi è inutile sorprendersi“, ha spiegato al Tempo Mulè.
E sul fatto che Forza Italia non fa che crescere e andare avanti, il vice-presidente della Camera dei Deputati esorta a continuare, ma al tempo stesso ci tiene a precisare un aspetto sulla crescita del partito: “La credibilità che ha questa classe dirigente, il fatto che le persone rifiutano gli estremismi e si riconoscono nei buoni risultati. E direi che con Bardi c’è stata la migliore manifestazione da questo punto di vista, ma verrà fuori anche con Cirio in Piemonte“. Insomma per Mulè basta continuare sulla strada tracciata e tutto andrà per il verso giusto: “Quello che diciamo facciamo e quando non siamo d’accordo non ci mettiamo a testuggine per andare contro qualcuno, ma facciamo ragionare con pazienza fino a quando le cose non vanno come devono andare“.
La particolarità di questa situazione in Basilicata è che all’interno della coalizione per Bardi c’era anche l’appoggio di Italia Viva e Azione, due partiti e soprattutto due leader che non si possono vedere, ma che in Bardi hanno visto qualcosa su cui convergere, ma lo stesso Mulé spiega per bene cosa ha voluto dire questa particolare alleanza: “Per me può anche essere virtuosa, anche se Bardi ce l’avrebbe fatta lo stesso, diciamolo. Ad ogni modo, se c’è un accordo sul programma da portare avanti così come è successo in Basilicata, si può anche rifare altrove, non c’è nessuna preclusione. Non siamo quelli che fanno le maggioranze variabili…“.
E sull’opposizione che ha preso l’ennesima stangata, Mulè sottolinea che “il centrodestra dopo 27 anni, quello che è oramai da quando è nato, è un centrodestra solido e che convince”, mentre dalla parte opposta il vicepresidente della Camera vede che c’è un po’ di confusione anche perché “ci sono alleanze variabili che non si convertono su un programma, invece puntano sulla richiesta di un cartello elettorale e l’elettore non è stupido…”.