Un tassista è stato aggredito da un uomo solo per avergli chiesto di pagare la tariffa al termine della sua corsa
L’abuso dell’alcol in Giappone non è così frequente. Tra i giovani non si avverte questa necessità di ubriacarsi per divertimento – perdendo lucidità e freni inibitori – come, invece, avviene in quasi tutto il resto del mondo. Tanto è vero che anche i dati statistici – forniti dalle agenzie nazionali – rivelano che negli ultimi 40 anni vi è stato un calo rilevante del consumo medio annuale di bevande alcoliche tra gli adulti. Diminuito da 100 litri nel 1995 a 75 nel 2020, questo ha spinto il governo a dare il via addirittura a una campagna che incentiva i ragazzi ad aumentarne la fruizione pur di far lievitare i guadagni dalla vendita di alcol.
Una situazione particolare che, ovviamente, garantisce una maggiore serenità alla popolazione e che diminuisce il tasso di violenza per le strade. Nonostante questo, non mancano i casi, per quanto rari, in cui qualche individuo decide di rovesciare le proprie frustrazioni davanti a una bottiglia. Gesto che funge da preambolo a episodi destinati a finire sulla cronaca cittadina. Esattamente come avvenuto di recente a Higashiosaka, città facente parte della prefettura di Osaka. Qui un uomo, che, a quanto sembra, aveva alzato troppo il gomito, è stato arrestato per un’aggressione incomprensibile.
Il fatto sarebbe accaduto, stando a quanto spiegato dalla polizia ai media cittadini, lo scorso sabato notte, intorno alle 2.45 del mattino. Quando un tassista, dopo aver fatto salire a bordo il suo futuro aggressore, lo ha portato a destinazione chiedendogli poi di pagare la tariffa di 1.000 yen. Una richiesta, lecita, che ha scatenato incomprensibilmente l’ira del cinquantasettenne. Questo, sceso dalla vettura, si è mosso minacciosamente verso l’autista, aprendo il suo sportello e aggredendolo con calci e pugni. Lasciato sul proprio sedile col sangue al volto, la vittima ha atteso che il passeggero se ne andasse per prendere il proprio cellulare e chiamare le forze dell’ordine.
Arrivati sul posto i poliziotti, accompagnati da un’ambulanza per soccorrere il povero autista, si sono messi alla ricerca del criminale, trovandolo pochi metri più avanti. Immediatamente si sono attivati per arrestarlo e portarlo in centrale. Qui il giorno dopo l’uomo, identificato in Yusuke Mizuochi, è stato sottoposto a un interrogatorio dal quale sono emersi pochi dettagli rilevanti. “Non lo so. La mia memoria non è chiara” avrebbe detto alle autorità prima di finire dentro una cella. Qui dovrà attendere prima di essere portato in tribunale nei prossimi giorni, dove verrà resa nota la sentenza del giudice.