Doppia intervista rilasciata dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein: una ai microfoni del quotidiano “Il Manifesto” mentre l’altra al “Corriere della Sera”
Alla fine è arrivata anche la conferma. Dopo che “Il Manifesto” aveva lanciato un appello Elly Schlein è pronta a scendere in piazza nella giornata di domani, giovedì 25 aprile a Milano. Un appuntamento che la segretaria del Pd definisce “importante” e che, allo stesso tempo, si augura in una grande partecipazione. Nel corso dell’intervista fa sapere che sono pronti a manifestare per il “cessate il fuoco” in Medio Oriente e per sostenere Kiev. Su quest’ultimo, però, sono pronti a chiedere all’Unione Europea di lavorare per un imminente negoziato.
Nella chiacchierata afferma quanto sia grave la censura della Rai al monologo scritto da Antonio Scurati su Matteotti e l’antifascismo. Una occasione, quella di domani, per ribadire anche che vogliono prendersi cura della Costituzione. Chiederà di fermare le riforme della destra in Parlamento come quella del premierato e l’autonomia. Pronti a scendere in piazza anche per dire “basta” ad una destra che avrebbe fatto partire la campagna ungherese con attacchi a stampa, magistratura, opposizioni e molto altro ancora.
Ha affrontato anche il team della sua candidatura nel simbolo del Pd durato un giorno e che è stato bocciato dalla stessa segretaria. Su questo ha rivelato: “La proposta è stata avanzata e discussa in direzione, siamo l’unico partito che discute di tutto e lo rivendico, ma ora la decisione è presa: il mio modo di sostenere i candidati non sarà quello, ma correre insieme a loro in lista ed eleggerne il più possibile“. Non si è fatta attendere la stoccata nei confronti di Renzi e Calenda che festeggiano per aver vinto con Fdi e Lega: “E’ difficile creare una alternativa alla destra, ma allearsi con Meloni e Salvini non è la miglior soluzione“.
Pd, Schlein: “Prodi lo ascolto, ma questo non vuol dire essere d’accordo”
Al “Corriere della Sera”, invece, continua a puntare il dito contro la destra e la maggioranza al governo. Tanto è vero che sia la Rai che la Sanità siano state danneggiate proprio da coloro che sono al governo. Sulle decisioni del suo partito ammette che prima ci si confronta e poi si cerca una soluzione che possa andare bene a tutti. Segno del fatto che non è l’unica a decidere. I colloqui telefonici con Romano Prodi continuano ad esserci, anche se l’italo-svizzera afferma: “Lo ascolto sempre, ma questo non vuol dire essere sempre d’accordo“.
Sul Patto di Stabilità rivela che hanno deciso di astenersi visto che il testo, per loro, è fortemente peggiorativo rispetto alla proposta iniziale di Paolo Gentiloni. Non si è fatto attendere il messaggio nei confronti del Movimento 5 Stelle: “Vorrei far notare loro che il problema per il loro elettorato non è la presenza di altri nella coalizione. Basta veti perché uniti si vince“.
Sul Def precisa: “Noi ci aspettiamo che il governo prosegua con i tagli alla sanità pubblica, alle pensioni, al sociale con una totale assenza di politica industriale“.