Il ministro Roccella in un’intervista a ‘Libero’ si sofferma sul caso Scurati e difende il governo: “Il testo lo hanno letto e ascoltato tutti”.
Il ministro Roccella non ci sta e in un’intervista ai microfoni di Libero replica alle accuse sul caso Scurati. La titolare della Famiglia ricorda come il testo è stato letto e ascoltato da tutti oltre che pubblicato anche dal presidente del Consiglio. “Non riesco a capire come si possa parlare di censura“, sottolinea l’esponente della maggioranza.
La Roccella ritorna anche sulla vicenda che l’ha riguardata in prima persona a Torino. Lo scorso anno, infatti, il ministro non ha potuto presentare il suo libro al Salone del Libro del capoluogo piemontese. Una vicenda che ha fatto molto discutere e assolutamente differente dall’ultima. Visto che, come sottolineato dal ministro, se si fosse adottato il metodo Meloni, tutti avrebbero dovuto comprare il libro.
Per il ministro Roccella la vera censura in questo è un’altra: il bavaglio antisemita. La minaccia principale è rappresentata dalle manifestazioni che avvengono dentro e fuori le università. Si tratta di proteste che portano ad un divieto della solidarietà alle donne vittime di Hamas.
Per la titolare di famiglia “è surreale discutere di patriarcato senza spendere una parola su quello che sta succedendo in Palestina, Iran oppure in Afghanistan. Anzi quasi avallando aggressioni come quella che è avvenuta lo scorso 7 ottobre“.
Il caso Scurati ha fatto discutere anche nel resto del mondo. Intercettato dai microfoni de La Repubblica, il filosofo americano Walzer parla di una chiara violazione della libertà di espressione, che è essenziale per vivere in democrazia. La memoria del fascismo e della Seconda Guerra Mondiale per lui non deve essere completamente dimenticata.
Lo studioso statunitense sottolinea anche che quanto successo in Italia “è un attacco al tipo di dibattito politico che la democrazia solitamente richiede”.