Polemico, graffiante e anche divertente scambio di battute su X tra l’economista e il ministro della Difesa
Sarà che la “sua” Inter ha vinto la seconda stella, il ventesimo scudetto proprio davanti al Milan, l’euforia è andata alle stelle, una gioia irrefrenabile, talmente contento che Carlo Cottarelli, forse, preso dall’entusiasmo, ha osato un po’ troppo e ha commesso un piccolo errore che gli è costato un po’ nella sua immagine. E che ha pagato a caro prezzo, esponendosi a battute e battutacce di ogni genere. Tra queste c’è la risposta elegante del ministro della Difesa Guido Crosetto che non ha voluto infierire più di tanto, anche se la sua risposta su X è stata velenosetta, ma giusta. Ma che è successo tra i due?
L’economista è andato dietro a quanto detto da Giorgia Meloni a Pescara dove ha spiegato di essere “fiera delle sue origini popolari… mi hanno chiamato borgatara perché loro sono colti … scrivete Giorgia sulla scheda…”. E così, il buon Cottarelli, di getto, ha voluto ricordare quanto detto dalla Premier e ha scritto su X: “lei fa bene ad essere orgogliosa di essersi fatta da sé. Ma non è che sei colto non ti sei fatto da te. E ti devi vergognare. Beh, io sono fiero di aver studiato. Non chiamatemi Carlo. Dott. Cottarelli mi sta bene. Una l’aurea C’E’ l’ho…”. E quel “c’è” invece di scrivere correttamente “ce”, ha fatto il giro del web e le battute si sono sprecate. E Crosetto, attivo come pochi su X, non si è fatto sfuggire l’occasione.
E così tra i due è nato un vivace, e anche divertente, botta e risposta proprio su X tra lo stesso Crosetto e Cottarelli, con il ministro che sull’errore di grammatica, sicuramente non voluto e scappato dall’economista, non ha perso tempo e ha tirato una bella stilettata a Cottarelli e in riferimento alla laurea e a quello che aveva scritto ha replicato: “Io no: ho dovuto interrompere l’Università per la morte di mio padre e mi spiace. Forse avrei dovuto recuperare i pochi esami che mancavano con una laurea on line per il”Dott”. Amen. Ma grazie al Classico ed ai molti libri letti ho imparato a scrivere “ce l’ho” e non “c’è l’ho”…“