Il presidente del Consiglio sta portando a termine uno dei punti più importanti del suo programma dil Governo
Ogni promessa è un debito. “Dobbiamo fare in modo di far ripartire l’Italia col lavoro, togliendo il reddito di cittadinanza e dando speranza alle famiglie e a chi vuole lavorare e sacrificarsi senza aspettare i soldi sul divano…”, le parole che Giorgia Meloni diceva continuamente durante la campagna elettorale del 2022. Detto, fatto. O almeno è quello che sta cercando di fare, mettendo sul tavolo e davanti ai sindacati la proposta del Governo: tanti bonus, tante facilitazioni per le aziende che assumono, se poi lo fanno a tempo indeterminato allora i bonus aumentano. Proposte che sono ancora in bozza ma a brevissimo, con quello che è denominato il “decreto Primo Maggio“, diventeranno esecutivi e soprattutto realtà.
E le proposte del Governo di Giorgia Meloni sono serie e concrete. Ci sono bonus per le assunzioni di giovani, donne e anche per i lavoratori svantaggiati, con addirittura la promessa di sgravi per due anni se l’assunzione è a tempo indeterminato. E anche un’indennità di 100 euro a gennaio 2025 per tutti quei dipendenti con redditi fino a 28mila euro. E’ questa, in sostanza, la proposta che il premier Giorgia Meloni, insieme a metà governo, ha presentato a tutte le sigle sindacali le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco, che andranno in Consiglio dei ministri alla vigilia della festa dei lavoratori.
Insomma, proposte che sarebbero state accolte dai sindacati con diverse sorprese, anche se qualcuno, come sempre obietta su situazioni che potrebbero essere inserite in maniera diversa. Si dialoga, ma gli sgravi e i bonus sono una parte essenziale e anche una grande novità, soprattutto per quanto riguarda le famiglie e i giovani. Ora queste nuove misure sono contenute nel Decreto coesione che verrà preso in esame martedì 1° maggio nel Consiglio dei Ministri.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è molto soddisfatta della misura che sta per introdurre il Governo e ne ha parlato ampiamente ai sindacati anche perché l’obiettivo è quello di proseguire sulla scia che ha intrapreso questo governo, ovvero di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la conseguente riduzione della disoccupazione e anche di quelli che non lavorano e non lo trovano, misure, quelle che si vogliono adottare, per fare in modo che queste persone rientrino nel mercato del lavoro. E anche e soprattutto con il traguardo, sempre più pressante da questo governo, di difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, “segnatamente quelli più esposti“.