Lo scrittore e giornalista parte dal suo libro che parla dei due e spiega quanto fossero diversi e allo stesso tempo quanto parlavano in segreto
âNon sarebbe male se oggi ci fosse lo stesso rispetto che câera tra Almirante e Berlinguer, sarebbe un toccasanaâŚâ. A parlare in questo modo è Antonio Padellaro, scrittore e giornalista, nonchĂŠ co-fondatore del Fatto Quotidiano, reduce dallâaver scritto un libro che ha parlato e descritto come i due leader di destra e sinistra si rispettassero e si incontravano in segreto durante gli Anni di Piombo. Racconta Padellaro che lâintenzione dei due era ricercare il âbene comuneâ, in un momento, quello degli anni di Piombo, non facile anzi complicatissimo e pieno di tensioni. Ecco, secondo il giornalista, loro cercavano un modo per stemperarle e rendere lâatmosfera meno pesante.
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Quellâapplauso che ha dedicato la platea di Fratelli dâItalia a Pescara nei confronti di Berlinguer può aver dato un piccolo assist per quello che dovrebbe essere anche se il clima non sembra proprio idioneo e Padellaro ne conferma: âTutti pensiamo che il passato sia migliore del presente, solo che in politica questa cosa può essere vera. E quanto è accaduto a Pescara nei confronti di Berlinguer ha due aspetti. Il primo è un omaggio a Bianca Berlinguer, che conduceva il dibattito, il secondo è il classico legame col âCarissimo nemicoâ.
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Per Padellaro non ci sono distanze, se non quelle ideologiche, cosĂŹ era in passato, tanto che racconta un aneddoto che riguarda Almirante quando fece un omaggio davanti alla salma di Berlinguer: âDa lui mi divideva tutto, tranne il fatto che io apprezzassi la sua grande onestĂ â. Ed è da qui che parte il giornalista, proprio su questo tema, sul fatto che lâonestĂ , non certo quella che declamavano i Cinquestelle, ma un valore, anche e soprattutto dal punto di vista politico.
Un qualcosa che, forse, la segretaria del Pd Elly Schlein quando venne invitata ad Atreju, fece male a non andare e Padellaro lo rimarca e sottolinea piĂš volte, sarebbe stata unâoccasione per un confronto e per capire che le persone, pur pensandola diversamente, possono avere un dialogo e confrontarsi senza la necessitĂ di insultarsi. âFu un errore da parte della Schlein. Il riconoscimento dellâavversario a cui ci si contrappone secondo le regole del Parlamento, è essenzialeâŚâ