Stefano Garzelli, vincitore nel Giro d’Italia nel 2000, in esclusiva ai nostri microfoni sulla prossima Corsa Rosa: “Pogacar è il grande favorito. La speranza è una sola”.
Manca sempre meno al via della Corsa Rosa. C’è grande attesa per capire come si comporterà il grande favorito Pogacar. Lo sloveno per questo 2024 ha deciso di provare l’accoppiata Giro-Tour e c’è curiosità per vedere se chiuderà i giochi subito oppure inizierà a fare sul serio dopo il primo giorno di riposo. Di questo e di tanto altro ne abbiamo parlato con Stefano Garzelli, vincitore del Giro d’Italia nel 2000.
Stefano Garzelli, al Giro d’Italia sarà un assolo di Pogacar oppure ci saranno sorprese?
“Sulla carta, dopo aver visto quanto fatto da Pogacar in questa prima parte di anno, è lui il grande favorito. Poi la speranza un po’ di tutti è che non sia così. Già nella seconda tappa a Oropa vedremo qualcosa. Però se stiamo ai numeri, alle prestazioni, il rischio è quello che dopo una settima sia già deciso“.
Pogacar correrà sia il Giro che il Tour. Lo sloveno aspetterà l’ultima settimana oppure proverà a chiudere il Giro da subito?
“Tra Oropa, la cronometro di Perugia e Prati di Tivo dovrà mettere al sicuro la Maglia Rosa e dopo cercare di gestire le forze“.
Per Pogacar è il primo Giro d’Italia in carriera. Avrà difficoltà particolari?
“No. Lo scorso anno ha vinto il Lombardia, ha corso due Milano-Sanremo. Sa benissimo come si gareggia in Italia. Se noi pensiamo ai suoi avversari: Thomas è arrivato secondo lo scorso anno, O’Connor è al suo primo Giro, Bardet ha partecipato senza grandi risultati. Non penso che sia quello il problema di Pogacar“.
Garzelli: “Per Tiberi obiettivo top five”
Capitolo italiani. Caruso, Tiberi e Zana fra tutti. Maggiori possibilità per la classifica di miglior scalatore o podio?
“Il podio è già una parola abbastanza grande. Tiberi ha dimostrato di essere cresciuto tanto. Io penso che per lui una posizione nei primi cinque sarebbe un grande risultato. E poi abbiamo corridori molto interessante soprattutto in vista futura come Pellizzari, Piganzoli. Io credo anche uno come Lorenzo Fortunato, che ha fatto una stagione nascosto. E vedremo. Naturalmente Uijtdebroeks, Thomas, O’Connor, Bardet, Martinez sono corridori che possono lottare per il podio. Speriamo che non sia una corsa decisa dopo due giorni perché ci andrebbe a perdere lo spettacolo. Però chiaramente non possiamo nasconderci che Pogacar ha dimostrato che nelle corse disputate ha dominato. Poi il Giro è una competizione particolare. Per la squadra sarà una corsa complicata da gestire perché immagino che ci saranno attacco”.
Rimanendo sul tema podio. E’ possibile qualche nome a sorpresa?
“Sinceramente no. Poi magari ci fosse qualche sorpresa, anche italiana, ma non è facile. Quindi Pogacar, Bardet, O’Connor, Thomas, Tiberi. Vedremo Caruso come si comporterà. Io penso che avrà un occhio di riguardo nei confronti di Tiberi. Dunbar, altro corridore interessante, con Zana che potrà fare molto bene. Sorprese non credo perché comunque nel ciclismo moderno è difficile che ci siano“.