Inflazione, buone notizie per Italia ed Europa: divaricazione con USA

Inflazione, in arrivo delle buone notizie non solo per l’Italia ma per l’Europa in generale: divaricazione, invece, con gli USA 

Un mese di aprile che è terminato a quanto pare nel migliore dei modi per l’Europa, soprattutto per quanto riguarda l’argomento relativo all‘inflazione. Si va sempre più verso una lenta, ma costante discesa, per il tema del carrello della spesa. Buone notizie anche per l’Italia che migliora. L’aumento dei prezzi frena allo 0,9% ad aprile. Decisamente meglio rispetto al mese precedente (1,2%). Secondo quanto riportato dall’ultimo dati dell’Istat la decelerazione è dovuta alla prosecuzione su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (si è passati da -10,3% a -13,9%).

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Inflazione, buone notizie per Italia ed Ue (Ansa Foto) Notizie.com

Senza dimenticare anche la decelerazione dei prezzi serviti relativi ai trasporti (si va da +4,5% a +2,9%) e dei servizi vari (da +2,3% a +1,8%). Non solo, la stessa Istat ha rivelato anche quali sono i dati relativi alle retribuzioni ed i contratti. In particolar modo la retribuzione oraria media nel periodo che va dal mese di gennaio fino a quello di marzo di quest’anno che è cresciuta del 2,8% rispetto allo scorso anno. Mentre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a marzo 2024 segna un importante aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente ed anche del 3,0% rispetto a marzo dello scorso anno.

Istat, buoni dati su inflazione: divaricazione USA-Ue

Da registrare anche un aumento importante per quanto riguarda le retribuzioni. Secondo gli ultimi dati pare che sia del 4,7% per i dipendenti dell’industria, mentre lo è del 2,6% per i servizi privati. Infine l’1,6% per i lavoratori appartenenti alla pubblica amministrazione. Da segnalare, però, una vera e propria divaricazione che riguarda gli Stati Uniti D’America e la stessa Unione Europea.

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Inflazione, buone notizie per Italia ed Europa (Ansa Foto) Notizie.com

Pare che l’Eurozona abbia riportato una inflazione annua del 2,4%. Segno del fatto che non è cambiato assolutamente nulla rispetto al mese di marzo. L’indicatore core (senza energia, alimentari, tabacchi ed alcol) è al 2,7%, inferiore rispetto al 2,9% del mese precedente. Per quanto riguarda l’area euro è sempre più in avvicinamento progressivo rispetto al target ideale del 2%, una mossa tanto sognata dai banchieri centrali.

L’indicatore Usa, nell’ultima lettura di marzo, ha evidenziato un passo del 2,8% a livello core, identico a febbraio. I prezzi, in conclusione, sono aumentati del 2,7% (rispetto al 2,6% previso). Quello che preoccupa maggiormente, invece, è la direzione rispetto all’Europa. Aumenta del 2,5% rispetto a marzo di quest’anno.

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