Un ragazzo di sedici anni ha ucciso i propri genitori al termine di un litigio, la polizia, dopo lunghe indagini, lo ha arrestato
A Yokohama, città in provincia di Tokyo, una notizia di cronaca ha risvegliato la coscienza del popolo giapponese. Un ragazzo di 16 anni è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso i propri genitori al termine di una lunga discussione. Al rientro del giovane in casa, tra i tre sarebbe scoppiata una lite con esiti finali assurdi. Il sedicenne, persa la pazienza dopo l’ennesimo diverbio, avrebbe assassinato il padre di 52 anni e la madre di 50 anni. L’evento, secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine ai media locali, sarebbe avvenuto lo scorso 10 febbraio sera.
Il rapporto tra i tre non sarebbe mai stato idilliaco. Già in passato la famiglia si sarebbe resa protagonista di accese litigate che, in qualche modo, spiegherebbero quando accaduto. I comportamenti del giovane erano da tempo preoccupanti, i due genitori hanno provato a porre rimedio, ma senza mai raggiungere i risultati sperati. Due mesi fa, però, si è toccato l’apice di una follia che ha sconvolto l’intero Paese. Un gesto imponderabile e che neanche la peggiore delle situazioni poteva far presupporre, soprattutto con tanta violenza e cattiveria. Nelle prossime settimane tutti in Giappone attenderanno notizie su quanto successo, in particolar modo dopo gli ultimi avvenimenti giudiziari.
Un processo diverso
In questo senso, infatti, solo di recente la polizia ha riaperto il caso. Se inizialmente il loro omicidio sembrava inspiegabile, dopo attende indagini durate settimane qualcosa sembrerebbe aver insospettito i poliziotti. Questi, infatti, hanno trovato alcune prove che pongono il figlio in una posizione scomoda e molto complicata. Nelle scorse ore una pattuglia ha raggiunto la sua abitazione per arrestarlo e accusarlo di omicidio. L’adolescente, che il giorno dell’assassinio aveva soli 15 anni, è stato portato in carcere e nei prossimi giorni dovrà difendersi in tribunale dalle accuse, nella speranza di poter dimostrare una apparentemente complicata innocenza.
Questo soprattutto dopo l’ultima decisione del pubblico ministero. Il giudice ha affermato che: “considerando l’impatto che questo caso ha avuto sulla società, riteniamo opportuno che il sospettato, nonostante sia minorenne, venga processato come se fosse una persona adulta”. Una decisione che cambia completamente lo svolgimento e l’esito del processo al quale verrà presto sottoposto. Tra qualche giorno, infatti, il ragazzo dovrà presentarsi in tribunale e solo allora verrà resa nota la sentenza stabilita dalla corte. Nel frattempo, i giapponesi seguono attentamente quanto sta accadendo, nella speranza che, dopo quasi sessanta giorni, la giustizia possa fare il suo corso.