E’ arrivata pochi minuti fa la decisione della Procura di Milano sul ministro Daniela Santanchè per quanto riguarda il caso Visibilia. Le ultime.
Nessuno sconto da parte della Procura di Milano nei confronti di Daniela Santanchè. Il pubblico ministero pochi minuti fa ha avanzato una richiesta di rinvio a giudizio per il ministro e altre due persone, tra cui il compagno dell’esponente del governo, per il caso della vicenda Visibilia.
L’accusa contestata al ministro è quella di truffa aggravata ai danni dell’Inps sull’utilizzo della cassa integrazione nel periodo della pandemia. Ora la palla passa al Gip. Sarà lui a decidere se accettare la richiesta di rinvio a giudizio e, quindi, mandare il ministro a processo oppure archiviare la posizione.
Il ministro Santanchè non ha ancora commentato la decisione della Procura, ma al momento della notifica della chiusura delle indagini, l’esponente di Fratelli d’Italia si era detta sorpresa delle contestazioni. Inoltre, come ricordato dal Corriere della Sera, aveva anche sottolineato come per la Costituzione non si è colpevoli fino al terzo grado di giudizio e si era detta convinta che i giudici andranno contro il desiderio degli avversari politici.
Una posizione che molto probabilmente sarà ribadita anche nelle prossime ore dall’esponente del governo. Vedremo, comunque, se ci saranno dichiarazioni ufficiali oppure no.
Dall’opposizione in queste ore si ritornerà a chiedere le dimissioni. Il primo ad auspicare il passo indietro è stato Angelo Bonelli: “E’ l’unica soluzione accettabile in una situazione simile. La permanenza di Santanchè nel suo ruolo sarebbe uno schiaffo agli italiani e alla trasparenza che ogni governo dovrebbe garantire“.
Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra si appella anche al premier Meloni: “Non può rimanere in silenzio o rinviare questa decisione. E’ in gioco la credibilità della sua maggioranza“.