Matteo Renzi in un’intervista ai microfoni del ‘Quotidiano Nazionale’ si sofferma sulla candidatura alle prossime Europee e attacca duramente gli altri leader.
Tra i leader che hanno deciso di scendere in campo alle prossime Europee c’è anche Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva, anche se non capolista, è presente in quattro delle cinque circoscrizioni (assente solo nel Nord Est). E ai microfoni del Quotidiano Nazionale conferma la sua volontà di andare a Bruxelles in caso di elezione.
“La candidatura di Meloni, Schlein e Tajani è una truffa – spiega l’ex premier – io sono pronto ad andare a Bruxelles in caso di una mia elezione“. E sull’assenza nella lista del Nord-Est Renzi spiega: “Per noi è cruciale e non mancherò di girare per il collegio. Ma la mia non candidatura è stata fatta insieme agli amici di lista. Sono certo che faremo bene anche lì“.
L’obiettivo di Renzi è quello di entrare nel Parlamento europeo e subito dopo si proverà a spingere per avere Draghi come commissario europeo. Il nome dell’ex presidente del Consiglio, nonostante molti dubbi avanzati da diversi partiti, continua ad essere papabile e la decisione sarà presa solamente a giugno e dopo le elezioni.
Il nome di Draghi piace molto, come ormai sappiamo da tempo, a Matteo Renzi che in questa intervista ribadisce il suo no ad una conferma di Ursula von der Leyen. Come? Sottolineando che maggioranza Mario suona meglio.
In Europa assisteremo ad una alleanza sicuramente inedita: quella tra Renzi e Bonino. Ed è proprio quest’ultima a spiegare il perché della scelta di correre insieme all’ex premier. La rappresentante di +Europa al Corriere della Sera conferma le differenze con il leader di Italia Viva, ma ammette anche la convinzione che il senatore toscano ha avuto nel prendere parte al suo progetto.
E sulla candidatura Bonino svela: “Era pronto al passo indietro. Poi ha rilanciato e non sono una che mette i veti“. Per l’esponente di +Europa anche una previsione sulle prossime elezioni di giugno: “Il premier Meloni dovrà scegliere tra le sue convinzioni sovraniste e il vero interesse nazionale“.