Astrazeneca ha deciso di ritirare l’autorizzazione al commercio del suo vaccino anti-Covid nell’Unione europea.
“Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti”, scrive l’azienda anglo-svedese, “non c’è più stata domanda per il vaccino Vaxzeria che di conseguenza non è più stato prodotto né distribuito”.
Non sono previste domande future quindi, per il vaccino più discusso prodotto durante la pandemia, ed è per questo che in Europa non verrà più distribuito. “La decisione è in linea con la situazione attuale: le persone non si vaccinano neppure con quelli aggiornati alle varianti, e ancor meno con Astrazeneca”, commenta il professore Matteo Bassetti,direttore del reparto di Malattie Infettive al San Martino di Genova.
“Astrazeneca in pratica dopo il 2021 non è più stato utilizzato in Italia sia in seguito alle segnalazioni sulle quali non c’erano grosse evidenze, sia dopo quanto scritto dalle riviste di settore sui fatti di trombosi. Un conto è quanto fatto fino ad aprile 2021, quando si sapeva poco, un altro il periodo successivo, da giugno 2021, quando l’Italia e l’Europa decisero di puntare definitivamente sui vaccini a mRna”.
Professore, la notizia arriva dopo pochi giorni che Astrazeneca ha ammesso che esiste una correlazione tra le trombosi e il suo vaccino anti-Covid.
“Quella è una polemica strumentale portata avanti da una certa parte, sempre la stessa. Astrazeneca non ha ammesso niente: quello che ha spiegato in Tribunale in Gran Bretagna è già scritto sul foglietto illustrativo del vaccino. Poi ci sono i tempi della giustizia: qualcuno ha fatto causa e l’azienda ha spiegato che può provocare trombosi. Resta sempre un fatto, e l’ha detto chiaramente”.
Quale?
“L’incidenza dei casi di trombosi sono 1 o 2 casi ogni 100 vaccinati. A mio parere e non solo, è ancora un evento avverso molto raro. Per una questione di opportunità forse in Italia avremmo potuto stopparlo prima e utilizzare solo i vaccini a mRna. Ma dobbiamo tornare indietro in quel periodo: nei primi mesi i vaccini a mRna erano pochi, quindi si procedette con Astrazeneca perché era urgente vaccinare. C’è qualcuno che sembra non aspettare altro che dire che sui vaccini avevano ragione: non ce l’hanno. Se non fosse stato per i vaccini, oggi staremmo ancora come allora, forse questo sfugge”.