Da Macron a Lammy, fino a Kubilius e anche Crosetto: “Non possiamo permettere che i russi arrivino a Kiev, non si fermeranno più…”
Una guerra che non finisce mai e che sta mettendo davvero paura. Più che mai e soprattutto adesso. Tutti i grande leader sono preoccupati dai due conflitti che ci sono, quelli in Medio Oriente e quello che da due anni sta tenendo quasi sotto scacco l’Europa, soprattutto dal punto di vista decisionale e strategico. Un conflitto che sta mettendo a dura prova la resistenza ucraina e che sembra non danneggi mai la Russia, con tutte le sanzioni che ha avuto, riesce ad andare avanti e non solo, sta avanzando nella guerra e sul territorio, tanto che sono settimane che l’Ucraina chiede aiuto e lancia allarmi su allarmi. Forse anche per questo Emmanuel Macron ha usato quella forzatura dicendo che “non è un’ipotesi assurda che mandiamo l’esercito per proteggere Kiev“. Frasi che hanno messo paura e che hanno sollevato più di un dubbio sulla possibilità o meno di fare una cosa del genere.
Sull’argomento interviene uno dei leader laburisti David Lammy che sul tema specifico è abbastanza duro: “Credo che la priorità sia rafforzare la sicurezza in Europa, non si potranno più tollerare le ingerenze da Mosca, non si può più andare avanti in questo modo”. Lammy, che fu sottosegretario alla Difesa durante il governo con Tony Blair, non ha paura di quello che potrebbe sostenere Trump sul fatto che gli Usa potrebbero non appoggiare più la politica europea: “E’ da anni che gli americani dicono questa cosa, ma è altrettanto vero che per noi europei potrebbe essere l’occasione giusta per coordinarci meglio”.
Crosetto: “Bisogna fermare Putin”. Kubilius: “Non si deve temere una sconfitta russa”
Le parole più forti sono senza dubbio quelle di Guido Crosetto, ministro della Difesa italiana, che al Messaggero non è poi così tenero nei confronti della situazione e di Putin: “Non possiamo permetterci che arrivi fino a Kiev, da quello che si è capito, la Russia non è che abbia intenzione di fermarsi, ma di voler prendere tutta l’Ucraina e questo non si può accettare, anche perché poi chi garantisce che si fermerà?“. Frasi che non lasciano tanti dubbi e che fanno anche riflettere, se non altro perché è un ministro che ha convinzioni non proprio tranquille: “Dobbiamo fare in modo che l’Italia aumenti le spese militari perché altrimenti resterà sempre un paese suddito…“