Lo spettacolare revival di Marco Polo, andato in scena il 3 maggio, ha affascinato il pubblico mondiale
La sera del 3 maggio scorso, il Teatro dell’Opera di Guangzhou si è trasformato in un vero e proprio crocevia di culture, storie e avventure. Con la rappresentazione di “Marco Polo”, la grande città cinese ha dato vita ad un’opera che ha saputo incantare e stupire gli spettatori provenienti da ogni angolo del globo.
Questa produzione, commissionata dalla prestigiosa sede per commemorare il 700° anniversario della scomparsa del leggendario viaggiatore italiano Marco Polo, ha segnato un ritorno trionfale dopo il suo debutto nel 2018.
L’opera “Marco Polo” ha offerto al pubblico l’opportunità unica di intraprendere un viaggio lungo la storica Via della Seta, seguendo le orme delle leggendarie avventure del famoso esploratore italiano e dei suoi compagni. La cura nei dettagli, dai costumi elaborati alla complessa scenografia, ha permesso agli spettatori di immergersi completamente nelle immagini e nei suoni evocativi del viaggio intrapreso da Marco Polo.
Il successo dello spettacolo è stato reso possibile grazie alle accattivanti esibizioni degli attori principali e alle melodie armoniose dell’Orchestra di Macao sotto la direzione del talentuoso Qian Junping. La passione collettiva e l’impegno profuso da tutti i partecipanti hanno reso questa opera non solo uno spettacolo teatrale di altissimo livello, ma anche una vera celebrazione dell’esplorazione umana e della ricerca universale di dignità, unità, pace e comprensione tra le culture diverse.
Tra gli ospiti illustri presenti alla serata inaugurale c’erano appassionati di cultura ed esperti d’opera provenienti da tutto il mondo. Le reazioni post-spettacolo hanno evidenziato l’apprezzamento per la brillantezza artistica dello show e per i temi profondamente umani trattati dall’opera. Matias Zubiaur, Vice Console dell’Argentina a Guangzhou, ha sottolineato come lo spettacolo promuova l’interscambio tra culture diverse, mentre Rei dal Venezuela si è sentito personalmente coinvolto nella storia grazie al suo amore per una ragazza cinese. Non sono mancati commenti positivi nemmeno da parte di Zhao Sicong, uno studente illustre del Barbacini Opera Studio. Zhao infatti è rimasto entusiasta della fusione culturale tra lo stile vocale italiano e le origini cinesi che ha ritrovato nell’opera.
Con il calare del sipario dopo l’ultimo atto, tra gli applausi scroscianti dei presenti nel teatro gremito, era evidente che “Marco Polo” aveva lasciato un segno indelebile nel panorama culturale di Guangzhou. Il L’opera andata in scena ha dimostrato ancora una volta come storie antiche possano trovare nuova vita sul palcoscenico moderno, attraversando e superando sia i confini geografici che epocali, andando a toccare il cuore di chiunque.