La storia professionale e politica del Governatore della Liguria, finito agli arresti domiciliari per corruzione. Dall’esordio nel mondo del giornalismo allo strappo con Berlusconi
Intorno a Giovanni Toti si sono accesi i riflettori del mondo politico ed istituzionale. L’attuale Governatore della Liguria è finito agli arresti domiciliari per corruzione. L’inchiesta, scaturisce dalla trasmissione di atti per competenza proveniente dalla Procura della Repubblica della Spezia che ha svolto indagini in un procedimento collegato, nell’ambito del quale in data odierna è stata data esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Spezia.
Al Presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli (ex presidente di Genoa e Livorno) e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto una cifra complessiva di 74.100 euro a fronte di più impegni : quelli di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”; di agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; e velocizzare altre pratiche che riguardavano interessi diretti dell’ex patron del Genoa calcio: come ad esempio l’approvazione della pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli.)
Giornalista, europarlamentare e governatore, da quasi due lustri al vertice della Regione Liguria. La storia professionale e politica di Giovanni Toti è ricca di ruoli di primo piano e di intense avventure professionali. Toti è nato a Viareggio il 7 settembre del 1968 e politicamente nasce nelle federazioni giovanili del Partito Socialista italiano. Si è laureato alla facoltà di Scienze Politiche presso l’Università di Milano. Dal 2001 risiede in Liguria in provincia di La Spezia (in una frazione di Ameglia). Il papà è un albergatore, mentre il suo sogno è quello di fare il giornalista: nel 1996 entra nel gruppo Mediaset, dove conosce la futura moglie Siria Magri. Dal 1999 diventa giornalista professionista e diventa responsabile della comunicazione del gruppo Mediaset. Nel 2010 il primo incarico di livello: la direzione di Studio Aperto, il telegiornale di Italia Uno. Subentra a Mario Giordano ed ottiene ottimi risultati in termini di ascolto. Nel 2012 passa alla direzione del TG4, in sostituzione di Emilio Fede.
Resta direzione del TG4 per due anni, prima di lasciare il mondo del giornalismo e seguire Silvio Berlusconi in politica. Tra le fila di Forza Italia si fa subito sentire, diventando uno dei consiglieri più stretti e fidati del Cavaliere. Viene descritto come uno dei componenti del “Cerchio magico intorno a Berlusconi”. Ad aprile del 2014 riceve 148 mila preferenze nella circoscrizione Nord Occidentale e, a distanza di un anno viene candidato come esponente del centrodestra per la corsa alla Regione Liguria. Berlusconi si rammarica pubblicamente nel dover “prestare ad una Regione” uno dei suoi più stretti collaboratori, ma da il via alla sua candidatura. Toti sfida e batte Raffaella Paita del Partito Democratico, portando a casa 226.603 preferenze e il 34,44% dei voti contro le 183 mila di Paita e le 163 mila di Alice Salvatore, candidata del Movimento 5 Stelle.
Affronta in prima persona il crollo del viadotto Polcevera sul Ponte Morandi. Viene nominato commissario all’emergenza per occuparsi del crollo e della ricostruzione. L’anno successivo (dopo essere stato nominato coordinatore del Partito insieme a Mara Carfagna, si consuma (un pò a sorpresa), la rottura con Forza Italia. Toti viene escluso dalla corsa per la presidenza e decide di lasciare il gruppo politico con il quale aveva iniziato la sua avventura. “Mi pare che ci siano le condizioni per cui ognuno vada per conto suo, è Forza Italia che esce da se stessa. Buona fortuna a tutti”, dichiarò in quell’occasione. “Mi pare non ci sia la volontà di cambiare alcunché: la tragedia sta diventando farsa”.
Il 12 settembre Toti presenta il nuovo gruppo, Cambiamo! Al suo fianco ci sono cinque suoi fedelissimi fuoriusciti dagli azzurri alla Camera e quattro al Senato. Il 22 giugno 2020 viene confermato per la seconda volta presidente della Regione Liguria con il 56% delle preferenze. La sua lista è la più votata e raccoglie il 22%. Il concorrente Ferruccio Sansa arriva al 38%. Mariarosaria Rossi, ex fedelissima del Cavaliere, viene nominata amministratrice del partito. L’avventura con Cambiamo! dura fino al 2021, quando fonda con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro il partito Coraggio Italia. Nel 2022 si presenta alle elezioni politiche insieme a Noi con l’Italia e all’Udc. Ad ottobre del 2023 entra nel Consiglio nazionale di Noi Moderati, di cui diventa presidente. Il partito, guidato da Maurizio Lupi, si presenta alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno alleato con Forza Italia.
Lo stesso Lupi è stato tra i primi a commentare l’arresto di Toti: “Abbiamo fiducia nella magistratura e siamo garantisti, sempre: siamo certi che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti saprà dimostrare la sua innocenza“, ha dichiarato il numero uno di Noi Moderati. “Siamo tranquillissimi”, ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, entrando nella sua abitazione di Genova, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sulla bufera giudiziaria abbattutasi su di lui, con l’arresto per corruzione.
“Non mi basta l’iniziativa di un giudice per sentenziare che qualcuno a Bari o a Genova è una persona per male. Quindi, conto che si faccia chiarezza il prima possibile. Si è innocenti fino a prova contraria. E questo vale per tutti, per i politici, i giornalisti, gli infermieri”, ha ribadito il vice Premier Matteo Salvini. “Il presidente Toti al momento è sereno e convinto di poter spiegare tutto. La Regione continuerà a lavorare anche in sua assenza”. Così l’avvocato Stefano Savi, legale difensore del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, questa mattina rispondendo ai giornalisti sulla maxi inchiesta di queste ore a Genova. “Sono fatti di cui possiamo dare una spiegazione – prosegue – perché rientrano nell’ambito di legittima attività di amministrazione”.